Pizzeria distrutta dalla bomba, la Procura indaga per strage

Pizzeria distrutta dalla bomba, la Procura indaga per strage
di Teodora Poeta
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Venerdì 7 Febbraio 2020, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 12:24

La Procura ha subito aperto un fascicolo, ancora contro ignoti, per l’esplosione avvenuta martedì notte all’ingresso della pizzeria Anima Concept che si trova sulla nazionale Adriatica nord a Roseto. Titolare dell’inchiesta è il pm Stefano Giovagnoni che in questa fase ipotizza i reati di strage, detenzione e porto abusivo di materiale esplodente e danneggiamento. Reati per i quali sono previste pene pesanti in caso di condanne. Al momento sono in corso le indagini da parte dei militari del nucleo operativo del comando provinciale dei Carabinieri per riuscire a risalire al responsabile o ai responsabili del gesto che ha messo a rischio anche la vita di chi in quel palazzo ci abita, perché secondo gli inquirenti è questo quello che sarebbe potuto succedere.

Esplosione nella notte in una pizzeria, l'attentato scuote Roseto

In questa fase sono già stati sequestrati alcuni materiali trovati sul posto dopo l’ispezione dei Vigili del fuoco, immediatamente intervenuti per spegnere le fiamme. Che si sia trattato di un incendio doloso a questo punto non c’è più dubbio, ma saranno le indagini a doverlo confermare. Sicuramente chi ha agito conosceva il posto perché è riuscito ad evitare l’unica telecamere presente che non riprende la metà di ingresso dov’è stato piazzato il materiale che ha danneggiato la pizzeria. Si potrebbe trattare proprio di una bomba carta. Fortuna ha voluto che la presenza di un grosso frigorifero all’interno della pizzeria abbia fatto da scudo, deviando l’ordigno verso l’alto, con conseguenti danni, però, all’appartamento che si trova al primo piano, disabitato in questo periodo, che ha avuto le serrande e altri infissi danneggiati dall’onda d’urto. Immediata è stata la risposta dei fratelli Valle di Giulianova, titolari dell’avviatissima pizzeria di Roseto, che hanno subito dichiarato che non si lasceranno scoraggiare da questo gesto intimidatorio. Perché di questo, probabilmente, potrebbe trattarsi, visto che l’attività, come tutti hanno raccontato, era molto affollata e lavorava tanto. Una pista, quella della ritorsione tra commercianti, che stanno seguendo gli inquirenti per arrivare ad individuare il responsabile di questo gesto.

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