Coronavirus, contatti con Marsilio: la paura dei sindaci

Coronavirus, contatti con Marsilio: la paura dei sindaci
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Domenica 8 Marzo 2020, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 18:32

Aumenta l’ansia tra i politici teramani che sono stati a contatto con il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, da ieri in isolamento volontario perché è stato a stretto contatto, martedì scorso, con il segretario Pd, Nicola Zingaretti, positivo al test del Coronavirus. «L’ho visto tre giorni fa - dice il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura - in occasione della riunione del Comitato ristretto dei sindaci e ad onor del vero non so cosa fare, per il momento continuo così, non mi pongo in auto-isolamento: gli ho telefonato e mi ha riferito di stare bene e dice di non aver alcun sintomo».
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Preoccupato anche il sindaco di Giulianova, Jwan Costantini (gli altri comuni del comitato sono Teramo, Alba, Sant’Omero e Castelli) che ha partecipato all’incontro: anche lui - in monitoraggio per un tumore - ha telefonato e il governatore l’ha rassicurato dicendo che ha mantenuto con Zingaretti la distanza di sicurezza. Costantini chiude asserendo di «incrociare le dita». Il primo cittadino di Sant’Omero, Andrea Luzii, dichiara che da qualche tempo non interveniva in assise affollate appunto per evitare l’eventuale contagio: «Come tutti ho un po’ di paura e per il momento non mi metto in autoisolamento perché dalla Asl me l’hanno sconsigliato, fin quando non dovesse risultare la positività del governatore».

 

Anche il teramano Fabio Capolla, addetto stampa del presidente della Regione, ha pensato bene di prendere provvedimenti mettendosi anche lui in autoisolamento precauzionale. «Speriamo che i contagi qui non si allarghino a macchia d’olio» è la preoccupazione del sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, che dice di essere in contatto con il suo medico di base per eventuali iniziative da prendere: «Il protocollo si attiva solo in caso di contatti con positivi e quindi siamo tutti in attesa».
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A Teramo è stata richiesta dal primario di Malattie infettivi una task force per implementare un servizio di tamponi a domicilio, per venire in soccorso ai medici di famiglia e al Servizio di igiene e sanità pubblica (Siesp). «Il nostro reparto – dice il primario Pierluigi Tarquini – sta rispondendo benissimo alle sollecitazioni di questa emergenza. Tutto il personale, che ringrazio di vero cuore, si dimostra flessibile e capace di gestire un’organizzazione complessa e in continuo mutamento che li sta comunque sottoponendo a dei ritmi di lavoro incessanti». A “Mazzini” è ricoverata la famiglia di Brugherio: i quattro «sono sottoposti a terapia antivirale, concordata già da tempo con l’Istituto Spallanzani». Nel suo reparto ci sono «10 posti letto a pressione negativa, che possono aumentare fino a 12 se richiesto dalla rianimazione. Esiste una stanza dedicata al triage dei pazienti con sospetto Covid-19, dove giungono attraverso un percorso esterno diverso dall’entrata principale. All’interno della stanza di triage è già possibile eseguire una radiografia del torace per individuare subito un’eventuale polmonite per poi procedere come da protocolli nazionali e regionali».
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«Il reparto Malattie infettive di Teramo si conferma, anche in questa circostanza, un’eccellenza tale da costituire un fondamentale avamposto per il contenimento non solo del Covid-19, ma anche di tutte le altre malattie infettive nuove o di ritorno (come la tubercolosi), che purtroppo sono in aumento» dice la Asl. «Condivido le misure del Governo - dice Tarquini - questo virus ha una doppia via di contagio: aerea e poi c’è il contatto perché il Covid-19 in superficie può sopravvivere anche nove giorni, quindi toccare le superfici e portare la mano alla bocca si rischia di prendere il virus perché siamo tutti super suscettibili. Ma i teramani non si devono allarmare, la vita deve continuare con qualche cautela in più, come lavarsi le mani più spesso e se uno compie un tragitto lungo in un mezzo affollato la mascherina potrebbe essere utile».
 

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