L’Aquila, antenna al Progetto Case di Cese: cresce il dissenso

L’Aquila, antenna al Progetto Case di Cese: cresce il dissenso
di Daniela Rosone
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Gennaio 2020, 09:25
L’AQUILA - Un cantiere spuntato da un giorno all’altro, di domenica sera intorno alle 20, esattamente il 12 gennaio scorso, senza nessun cartello di indicazioni. Solo il giorno dopo, in via Federico Fellini, i residenti del progetto case di Cese di Preturo, hanno appreso cosa si costruirà in quel cantiere.

Un’antenna di circa 30 metri di una nota compagnia telefonica nazionale che ha tutte le autorizzazioni previste però rilasciate dal Comune, dagli uffici preposti. A denunciarlo sono alcuni residenti del progetto case che raccontano al Messaggero di essersi ritrovati il cantiere, a pochi passi dal progetto case in un parcheggio esterno, senza sapere assolutamente nulla prima. Attualmente è in corso lo scavo per la costruzione dell’antenna.

Nel cartello dell’impresa si legge testualmente che l’oggetto dei lavori è la realizzazione di una stazione radio base per telefonia cellulare. 

“La cosa strana - denunciano alcuni residenti - è che ci siamo ritrovati il cantiere di domenica sera senza essere stati informati preventivamente. Sappiamo che ci sono tutte le autorizzazioni ma esiste una forte preoccupazione da parte nostra perché le cronache sono piene di queste vicende e dei possibili effetti sulla salute provocati dalle onde radio. Dovrebbe esserci poi, dalle informazioni che abbiamo, una distanza di almeno 50 metri e inoltre noi non conosciamo la potenza che svilupperà l’antenna o meglio, loro possono indicare tot ma poi chi controlla che sarà effettivamente così ?”.

Come è noto c’è un precedente non tanto distante, quello di Pagliare di Sassa con l’antenna installata a pochi passi dal piano case e da abitazioni private ma soprattutto dinanzi ad una chiesa di incredibile valore storico ed artistico medievale (quella di San Paolo apostolo) ma, nonostante questo e nonostante tantissime firme raccolte dai cittadini, conferenze e dibattiti, questi nulla hanno potuto e l’antenna resterà al suo posto.

I residenti del progetto case di Cese ora, tramite un tam tam sui social, si stanno organizzando come possono per cercare di capire cosa fare realmente perché c’è un certo dissenso nei confronti di questa realizzazione, caduta dal cielo, dicono. “Questo è un inizio - spiegano - noi dovremmo affidarci alle istituzioni ma ci rimaniamo male quando sono le stesse che danno queste autorizzazioni. Non sapevamo dell’antenna per cui ora ci stiamo confrontando per capire cosa fare”.

Intanto cresce il dissenso e c’è un certo fermento anche perché la faccenda, oltre a riguardare 16 piastre con 25 famiglie a piastra, interessa anche gli abitanti dei paesi vicini Cese e Preturo e varie frazioni del territorio circostante. 


Il precedente di Pagliare è comunque significativo. Qui già ad aprile 2019 il tribunale amministrativo regionale respinse il ricorso di un residente, poi l’ultimo passaggio a fine dicembre 2019 quando, in commissione, la parola fine la mise il vice sindaco Raffaele Daniele. Del resto il Comune aveva sempre detto di essere in possesso di tutte le autorizzazioni e di avere le carte in regola.


Eventuali spostamenti, vale la pena ricordarlo, sarebbero a carico del Comune stesso e costerebbero parecchi soldini, si parla di circa 200 mila euro almeno per l’antenna di 35 metri a Pagliare di Sassa, e si dovrebbe pure cercare un’altra area idonea.

Un tema questo di grande attualità legato anche alle paure e alle preoccupazioni per il 5g in una città che ha scelto invece questa strada. In merito ci sono scuole di pensiero diverse ma la popolazione è molto preoccupata sugli eventuali rischi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA