L’Aquila, l’abbraccio della città agli alpini tornati dalla Lettonia

L’Aquila, l’abbraccio della città agli alpini tornati dalla Lettonia
di Daniela Rosone
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Venerdì 14 Giugno 2019, 15:24
L’AQUILA - Il grande abbraccio dell’Aquila ai suoi Alpini del Nono Reggimento appena tornati dalla missione in Lettonia. La città, nel cuore del suo centro Piazza Duomo, ha voluto salutare con una cerimonia sobria ma piena di significati i 160 militari, uomini e donne, che hanno preso parte ad un duro addestramento in terra straniera per sei mesi. La sfilata degli Alpini, accompagnata dalla Fanfara e dall’Ana Abruzzi e anticipata dai bambini del campo scuola Discovery di Collettara di Scoppito con dei palloncini con i colori della bandiera italiana, è partita da Piazza Palazzo per arrivare a Piazza Duomo dove ad attendere i militari c’erano le autorità e i familiari. Come sempre il filo conduttore della cerimonia è stata l’emozione.

Il Colonnello Paolo Sandri, comandante del Nono, ha visto i suoi ragazzi partire e tornare a casa dopo un periodo intenso. "La loro partenza - ricorda - è stato il primo atto come comandante e oggi con gioia li vedo tornare. L’Aquila ci accoglie nel suo salotto più bello ed è straordinario vedere in Piazza tante famiglie con bambini, mogli o mariti e genitori a riabbracciare i propri cari. È stata una missione dura condotta spesso con condizioni climatiche avverse ma, ancora una volta, il Reggimento ha dimostrato il suo alto grado di specializzazione".

Il reparto, comandato in Lettonia dal Tenente Colonnello Fulvio Menegazzo, ha preso parte alla Nato Enhanced Forward Presence Latvia, durante la quale il Reggimento aquilano ha partecipato alle attività operative e addestrative gestite e guidate dal Battle Group “Latvia”, unità a guida canadese e composta da truppe provenienti da Albania, Canada, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna, sotto l’egida della NATO. Obiettivo il potenziamento della presenza di forze Nato sul territorio europeo per rafforzare la sicurezza collettiva e l’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione o minaccia. A sfilare per le vie del centro gli stessi militari che hanno operato in centro Italia dopo il terremoto dell’agosto 2016, a seguito del quale l’Esercito Italiano ha immediatamente messo a disposizione le capacità e la professionalità delle sue unità fornendo militari, mezzi e materiali, per salvaguardare dell’incolumità delle persone e ripristinare la viabilità, oltre allo smaltimento delle macerie. Nell’agosto 2017, sono stati impiegati anche sulle montagne d’Abruzzo per contenere un imponente incendio sviluppatosi nel territorio di Sulmona.

Preziosa la professionalità fornita dal Battaglione Vicenza, unitá ad hoc nata proprio all’Aquila e in grado di intervenire prontamente a seguito di calamità. I militari impiegati in Lettonia sono stati 160. Arrivati nello scorso mese di novembre hanno condotto un impegnativo ciclo di addestramento mirato ad amalgamare le procedure tecnico/tattiche con gli altri contingenti, ad adattarsi e muoversi operando nel difficile inverno lettone, caratterizzato da temperature che raggiungono i meno 20 gradi.Gli alpini abruzzesi hanno confermato, in un complesso scenario multinazionale, le caratteristiche delle truppe da montagna italiane: tenaci, resilienti ed abili. All’Aquila da due giorni anche il tenente Alessandro Veggi che proviene dall’Accademia e che è stato mandato in città per addestrarsi con gli Alpini aquilani e capire il funzionamento di un reparto operativo.

"Sono qui da poco - dice - ma mi ha colpito il legame che sento fortissimo tra il Reggimento e la popolazione dell’Aquila. Sono felice di essere qui, questo è un Reggimento molto importante, con una storia conosciuta in tutto il Paese".

Durante la cerimonia i militari hanno restituito all’Ana la bandiera di guerra portata in missione. Sul palco le autorità, in primis il sindaco Pierluigi Biondi e il governatore della Regione Marco Marsilio, hanno voluto salutare e ringraziare gli Alpini per il loro impegno costante, in Paese e fuori, così come ha fatto un emozionato Pietro D’Alfonso, presidente dell’Ana Abruzzi. 

 
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