La City, D'Alfonso attacca la polizia
"Stimo il magistrato, non chi
indaga. Presto farò i nomi"

La City, D'Alfonso attacca la polizia "Stimo il magistrato, non chi indaga. Presto farò i nomi"
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Giovedì 10 Marzo 2016, 17:47
L'AQUILA - «La City si farà, anche con la rilettura che ha rifatto il giudice e lo speciale consulente di cui ancora non conosco il merito. Ma anche io ho trovato un limite nella procedura che saneremo, quello che è certo mi renderò diga affinchè mai accada questo livello di vizio, impastato di politica e attività giudiziarietta». Così il presidente della giunta regionale in un intervento fuori programma in Consiglio Regionale, sull'inchiesta della Procura di Pescara sul progetto per la realizzazione della nuova sede della Regione a Pescara. L'uscita del governatore è stata innescata da una presa di posizione del consigliere di Forza Italia Paolo Gatti, vice presidente del consiglio regionale, che ha citato una intercettazione pubblicata da un giornale abruzzese di una telefonata tra D'Alfonso e l'assessore regionale alla Sanità e al Bilancio Silvio Paolucci, che non figurano tra i 15 indagati dell'inchiesta. Sul tema è intervenuto anche il grillino Domenico Pettinari dalla cui denuncia è nata ufficialmente l'inchiesta, spiegando che l'argomento non doveva essere discusso perchè non all'ordine del giorno. «Mi piacerebbe che si generasse con le mie parole un accertamento penale - spiega ancora D'Alfonso - Quello che è scritto oggi in questo autorevole giornale, che svolge funzione di costruzione della pubblica opinione, è oggettivamente molto significativo, significativo perchè gravissimo.
Non possono queste parole non essere oggetto di approfondimenti, in questa sede, ma mi farò carico di ulteriori approfondimenti, quelli di cui è capace un cittadino che ha piena contezza dei diritti e dei doveri e che ricopre incarichi politici istituzionali». «Qual è il significato che è sotteso alla pubblicazioni di parte di queste intercettazioni? Si vuole mandare un segnale a qualcuno? C'è stato un concentrato di progettazione in questa pubblicazione? - si chiede il governatore - Si, io penso si, per fare confusione, si vuole ostacolare un procedimento, gettare fango su alcune persone. Ho stima profonda del magistrato, che ha altezza professionale, è al di sopra di ogni sospetto, è figura di straordinaria credibilità. Non ho la stessa opinione di coloro i quali hanno fatto parete dell'attività lavorativa sottostante, uno in particolare». A questo punto il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo chiede con forza i nomi. «Certo che lo farò il nome, lo farò davanti alla sede idonea, e lei già lo sa. E mi auguro che sia oggetto di accertamento penale». «La sua è una giustificazione non richiesta, che è accusatio manifesta», aggiunge ancora D'Alfonso. L'inchiesta è coordinata dal pm Anna Rita Mantini mentre le indagini sono coordinate dalla squadra mobile di Pescara.
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