Coronavirus, scambio di salme per la fretta: un corpo ancora in attesa della sepoltura

Coronavirus, scambio di salme per la fretta: un corpo ancora in attesa della sepoltura
di Stefano Buda
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Martedì 9 Marzo 2021, 14:23

E’ ancora in attesa di sepoltura una delle due novantenni abruzzesi, decedute lo scorso anno nel corso della prima ondata dell’emergenza Covid e finite al centro di un probabile scambio di identità. Sulla vicenda indaga il sostituto procuratore Fabiana Rapino, che è ancora in attesa delle risultanze delle perizie e degli esami del Dna. Entrambe le anziane, insieme ad altre 21 persone, furono ospiti di una casa di riposo di Loreto fino al marzo del 2020. Successivamente, dopo che una delle persone ricoverate risultò positiva al Covid, scattò l’allarme e il 24 marzo la Regione decise di sgomberare la struttura.

Le due donne, la signora Luciani di Loreto e la signora De Palma di Pianella, seguirono destinazioni diverse, senza che i familiari avessero modo di visitarle a causa delle restrizioni imposte dal lockdown. Una delle due morì agli inizi di aprile, l’altra ai primi di luglio. Proprio i nipoti della signora Luciani, che si riteneva fosse deceduta a luglio, si presentarono all’ospedale di Pescara per effettuare il riconoscimento della zia, ma si trovarono davanti la salma di un’altra persona. Con ogni probabilità – è l’ipotesi che gode di maggior credito in Procura – lo scambio di identità avvenne durante l’evacuazione. Se così fosse significherebbe che la donna deceduta agli inizi dell’aprile scorso è morta, in realtà, ai primi di luglio e viceversa.

Nel frattempo la donna deceduta ad aprile è stata già sepolta nel cimitero di Cugnoli, mentre il corpo dell’altra si trova ancora all’obitorio. Appare chiaro che, in buona parte per la confusione generata dall’emergenza, ma forse anche per sciatteria di qualcuno, sono stati commessi degli errori, ai quali purtroppo oggi non è più possibile porre riparo. E’ però doveroso restituire serenità alle famiglie e fare piena luce sull’accaduto.

Muovendo da questo assunto il sostituto procuratore Rapino ha incaricato il medico legale Ildo Polidoro di compiere tutte le operazioni necessarie a stabilire con assoluta certezza l’identità delle due donne.

La polizia scientifica, insieme allo stesso Polidoro, un paio di mesi fa è stata nella casa di riposo di Loreto Aprutino, dove sono stati acquisiti alcuni effetti personali della donna ancora in attesa di sepoltura, proprio al fine di estrarre il Dna. Si tratta però di esami piuttosto complessi e che richiedono tempo. Parallelamente si sta cercando di ricostruire le storie sanitarie di entrambe le anziane, esaminando le rispettive cartelle cliniche, le analisi mediche e l’intera documentazione. In ogni caso si tratta di un percorso che alla fine potrebbe anche non consentire di acquisire le necessarie certezze e in tal caso non resterà che riesumare la salma della donna già sepolta. Una eventualità resa possibile dall’apertura di un fascicolo contro ignoti, per falso indotto, che in linea teorica potrebbe tirare in ballo chi, pur senza alcun dolo e indotto in errore da qualcosa o qualcuno, potrebbe avere finito per certificare la morte della persona sbagliata. 

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