Coronavirus, Roseto ai tempi del contagio: riaprono le scuole, il sindaco rassicura

Coronavirus, Roseto ai tempi del contagio: riaprono le scuole, il sindaco rassicura
di Tito Di Persio
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Martedì 3 Marzo 2020, 09:22

ROSETO - «Perché hanno fatto chiudere solo la mia attività?». A rompere il silenzio, parlando con Il Messaggero, il ristoratore dove ha mangiato gli arrosticini il paziente uno d'Abruzzo. Nel contempo erano attese nella serata di ieri le controanalisi dallo Spallanzani di Roma della moglie i due figli dell'impiegato di banca 50enne, il primo positivo al Covid 19, che da Brugherio, in provincia di Monza, era arrivato a Roseto con la famiglia per trascorrere alcuni giorni nella casa estiva.

In più c'è la polemica dei condomini dove risiede la famiglia lombarda che rischiavano la quarantena. In questo caso a rasserenare gli animi è intervenuto con un posto sul Facebook il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo: «Cari concittadini, a fronte di un allarme in città derivante dalla prospettata possibilità di una quarantena per tutti i residenti del condominio ove ha dimorato la famiglia del paziente 1, sentiti i sanitari della Asl di Teramo, comunico che gli stessi escludono decisamente la suddetta evenienza, essendo mancato qualsiasi stretto contatto tra gli stessi e la famiglia interessata».

Il post nemmeno a dirlo è stato inondato da decine di commenti. Più o meno quasi tutti con ponevano la stessa domanda «quelli della Asl hanno pensato all'ascensore, le maniglie, i pulsanti, le porte dei locali ecc..?». In poche parole l'intera comunità appare seriamente preoccupata.

Comunque oggi verranno riprese regolarmente le attività didattiche dell'Istituto comprensivo Roseto 1. Per domani è fissata la riapertura dell'Istituto statale superiore Vincenzo Moretti. In giornata verrà comunicato il giorno della riapertura del liceo Saffo. Invece per quel che riguarda la ripresa delle attività dell'Istituto comprensivo Roseto 2, avverrà già domani anticipando di un giorno la riapertura fissata in un primo momento a giovedì.

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«I quattro pazienti ricoverati in Malattie infettive dell'Ospedale di Teramo, tutti dello stesso nucleo familiare proveniente da Brugherio in provincia di Monza, sono in buone condizioni di salute». In una nota la Asl di Teramo precisa che «non hanno febbre e respirano autonomamente, senza alcuna necessità di ventilazione meccanica. I bambini, di 4 e 8 anni, nel pomeriggio di ieri sono stati visitati anche dal Pediatra che conferma il loro attuale buono stato di salute. Siamo ancora in attesa delle controanalisi inviate all'Istituto superiore di sanità per l'eventuale conferma di positività al Covid 19 della moglie e dei figli del paziente contagiato».

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«Siamo stati contattati dalla Asl telefonicamente giovedì scorso. Continua il ristoratore in quarantena -. Ci hanno chiesto come prima cosa come ci sentivamo. Noi abbiamo risposto bene. Allora che non necessitiamo di fare controlli. Poi di chiudere l'attività. Nel caso di febbre e tosse di allertarli immediatamente. Poi ci ha detto di rimanere in casa per 15 giorni e di tenere l'attività chiusa. Termina la quarantena dobbiamo sanificare il ristorante per poi riaprirlo al pubblico. Tutto per telefono. Sono passati 10 giorni e ancora non mi è stato presentato un atto ufficiale. Il ristorante è l'unico sostegno economico per la mia famiglia. Adesso i danni chi li paga? A tal proposito mi sono affidato ad un legale e a un commercialista. La cosa che mi fa più rabbia, dal momento che sono al corrente dove è stata la famiglia lombarda, perché l'ho servita io ed ho dialogato con loro, è, che questo provvedimento l'ho subito solo io. Il bar e il supermercato sono rimasti sempre aperti. Non è finita qui. Sabato sera a cena c'erano 25 persone. La stessa dottoressa della Asl mi ha detto che è più facile che hanno potuto contagiare i clienti al tavolo che aveva di lato e dietro. Ma, in quarantena hanno messo solo la mia famiglia».

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