Sindaco, Paolo Gatti contro D'Alberto per conquistare Teramo: il centrodestra già in movimento

Sindaco, Paolo Gatti contro D'Alberto per conquistare Teramo: il centrodestra già in movimento
di Daniela Facciolini
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Giovedì 31 Marzo 2022, 11:04

A circa 14 mesi dal voto, il fermento politico nel capoluogo aprutino è davvero molto attivo. Tra tanti comunicati stampa e riunioni anche improvvisate, c’è gossip autentico, e più passa il tempo e maggiore è l’interesse di molti: in realtà l’unico dato certo è che Gianguido D’Alberto sarà ricandidato sindaco della città di Teramo. È il primo a ritenere, senza dirlo, che il lavoro portato avanti negli ultimi quattro anni nel capoluogo necessiti di un ulteriore processo di sviluppo, quello della cosiddetta seconda fase.

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Magari avrà da riflettere, per taluni anche parecchio, sui componenti della squadra futura, ma è certo che ripartirà dalla spinta dell’attuale vice, Giovanni Cavallari, con il quale il feeling, nel tempo, è cresciuto fino a raggiungere i massimi livelli. Chi sarà il principale outsider? Paolo Gatti, si dice da tempo e da più parti. È ovvio che lui non lo confermerà mai ad oltre un anno dal voto. Certo è che nella mente dell’ex assessore comunale e regionale, la cosa gli frulla in testa da tempo, così come certo è che scenderà nuovamente in campo solo se riuscirà a compattare il centrodestra. La cosa, oggi, non appare essere così scontata e i perché sono molteplici, ad iniziare dalla possibilità che un terzo polo, normalmente classificato dei moderati, restati alla finestra, pur strizzando, talvolta, un occhio benevolo allo stesso Gatti. Chi oggi è etichettato Italia Viva (anche se c’è da chiedersi fino a quando lo sarà, considerando che si vocifera della costituzione di un nuovo gruppo in consiglio comunale), vorrebbe poter acconsentire ma non lo fa, neppure negli incontri politici interni, perché gradirebbe voltare pagina rispetto ai fasti passati e perché gli preferirebbe una donna, esattamente Maria Cristina Marroni, proprio l’ex vice sindaco di Gianguido D’Alberto la cui estromissione dalla giunta comunale originaria aprì una ferita mai rimarginatasi.

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Altri nomi sono circolati nel centrodestra, come quello dell’attuale presidente dell’Ater, Maria Ceci, graditissima dalla Lega ma, pare, soltanto al partito di Salvini. Non è casuale che il loro grande baillame di quest’ultimo periodo, costituito da assemblee, riunioni ed attribuzioni di incarichi, alla fine converga per sommi capi sulla dirigente Inail, il cui incarico è stato portato in auge nella giornata di ieri, con una nota stampa, persino dal deputato Luigi D’Eramo. Lo stesso neo coordinatore provinciale del Carroccio e il sindaco di Giulianova, Jwan Costantini si direbbe pronto a ricompattare il centrodestra, almeno negli intendimenti pubblici.

Tuttavia si ha l’impressione che, mentre il Pd continui quasi a fare propria la riconferma della candidatura a sindaco di D’Alberto, probabilmente cercando di dare forza a quel che non era stato un vero e proprio convincimento nel 2018, nel centrodestra rimangano aperte più di un’anima, forse troppe, oggi per puntare decisamente su un nome forte, perché tale resta quello di Paolo Gatti.

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