Francavilla, cartelloni pubblicitari per promuovere il cimitero: la città si divide

Francavilla, cartelloni pubblicitari per promuovere il cimitero: la città si divide
di Monica Di Pillo
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Domenica 6 Novembre 2016, 11:50
«La pubblicità è l’anima del commercio» recitava un motto degli anni ’80, gli anni del boom economico. Un motto che, però, durante la crisi, forse anche un po’ morale, sembra essersi adattato davvero ad ogni tipologia di prodotti e di servizi, perfino quelli destinati al mercato del post mortem. Se infatti già aveva destato curiosità, ma anche qualche critica, l’operazione di lanciare a ridosso del primo novembre una campagna per trovare il nuovo nome del cimitero di Francavilla (Chieti). E poi ancora un massiccia operazione di customer satisfaction per saggiare l’indice di gradimento dei servizi offerti dal gruppo imprenditoriale che da qualche mese gestisce il camposanto, ora arriva anche una campagna di pubblicità, quasi quasi da fare invidia a quella di un prodotto di largo consumo.

Ma, stavolta, a far in qualche caso indignare e in altri sorridere, sono anche le immagini usate per questa campagna di comunicazione che ruota accanto al caro estinto. Verrebbe da sorridere, se il tema trattato non fosse però assai delicato e attinente alle persone care che non ci sono più. «La trovo una campagna di pessimo gusto – commenta una signora, che vuole mantenere l’aninimato, poco fuori dal cimitero di Francavilla, oggetto del battage pubblicitario – perché questo dovrebbe essere un posto legato alla sacralità, un posto che merita rispetto e non dovrebbe finire sui manifesti che tappezzano la città. Poi anche le immagini usate sono davvero poco delicate, a mio avviso, perché ritraggono una famiglia felice, lasciando intendere che presto qualcuno potrebbe morire, insomma sembra quasi la tavola imbandita per Natale, ma manca il panettone».

Un terreno davvero scivoloso quello in cui si è addentrato il pubblicitario che ha ideato la campagna di comunicazione. Ma, a proposito di comunicazione, che ne pensa la categoria? «Più che una campagna di comunicazione – riflette Franco Pomilio, guru della pubblicità e anche erede di una famiglia che al cimitero di Francavilla ha una cappella privata – mi sembra una campagna per l’aldilà. Fortuna che l’accesso alla cappellaio dei miei cari che non ci sono più è privato. Da un punto di vista di comunicazione direi che rappresenta una nuova frontiera, che non risparmia neanche l’aldilà, certo resta comunque un argomento assai delicato, ma Francavilla che è stata sede del Cenacolo Michettiano, ha sempre sfibrato grandi pensatori e creativi e, anche in questo caso, conferma la propria vocazione creativa».

E parallelamente è partita una campagna che prevede inoltre che siano proprio i cittadini a scegliere il nome del cimitero: Sant’Egidio, San Franco o del Santissimo Sacramento? A lanciarla sempre Franco De Francesco, titolare della De Francesco Costruzioni, società che gestisce i servizi cimiteriali e sta realizzando il nuovo ampliamento del cimitero, grazie ad un project financing di 2,8 milioni di euro. Insomma la pubblicità sul post mortem, dedicata però a quelli che morti non sono ancora e, forse, hanno pure un bel conto in banca, è destinata a far discutere ancora cittadini e professionisti della comunicazione. Finché morte non separi, pure dalla pubblicità.
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