Ex carabiniere ucciso, marito e moglie incastrati dalle telecamere

Ex carabiniere ucciso, marito e moglie incastrati dalle telecamere
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 09:14
Moglie e marito incastrati dalle telecamere (un fotogramma in particolare) e dalle testimonianze. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: a compiere una settimana fa l’omicidio dell'ex carabiniere chietino Antonio Cianfrone sono stati Giuseppe Spagnulo di 54 anni, operaio del Comune di Spinetoli e sua moglie Francesca Angiulli di 50 anni, (casalinga) entrambi originari di Taranto ma da 20 anni residenti a Pagliare. Nei loro confronti la Procura di Ascoli, sulla base di quelli che vengono definiti gravi e concordanti indizi di colpevolezza, ieri mattina ha emesso un provvedimento di fermo che è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli.

Secondo un’ipotesi da accertare a sparare i quattro colpi al torace di Cianfrone potrebbe essere stata la moglie. Giuseppe Spagnulo è stato rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto mentre Francesca Angiulli in quello di Castrogno di Teramo. Il reato ipotizzato nei loro confronti è di omicidio premeditato in concorso e porto di arma da fuoco. A distanza di neppure una settimana dall’agguato mortale, il procuratore Umberto Morti ha raccolto elementi decisivi per individuare i sospettati. Determinanti le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza nelle vicinanze. In un ristretto lasso di tempo in cui viene compiuto l’omicidio, le telecamere avrebbero ripreso il passaggio di una moto con due persone che sarebbe riconducibile a una di quelle di proprietà della coppia e che erano state poste sotto sequestro venerdì scorso nel corso di una perquisizione effettuata nell’abitazione dei coniugi Spagnulo.

Inoltre, i testimoni ascoltati subito dopo l’omicidio, avevano descritto i due assassini mentre si allontanavano con la moto come uno di corporatura più robusta alla guida e l’altro più esile seduto dietro sospettando che potesse essere una donna poichè sarebbe stato intravisto un ciuffo di capelli spuntare dal casco integrale. Descrizione che, anche in questo caso, ricondurebbe alla coppia anche per i riscontri fatti sui caschi e su gli indumenti indossati dai killer e che probabilmente sarebbero compatibili con quelli rinvenuti nell’abitazione di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli. A dare man forte all’ipotesi accusatoria avanzata dagli inquirenti anche i tabulati telefonici. A tutto ciò poi, si è aggiunta anche una certosina attività di comparazione delle immagini acquisite. Resta ora da chiarire il movente che ha armato la mano dei killer. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, soprattutto quella che tra la coppia e l’ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo potessero esserci dei vecchi rancori. Giuseppe Spagnulo e Francesco Angiulli hanno nominato come difensore di fiducia l’avvocato ascolano Alessandro Angelozzi che nella mattinata di oggi si recherà in carcere. Domani l’autopsia.
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