Ad inchiodare i coniugi per la Procura sarebbero i tabulati telefonici. Dai dati delle celle dei ripetitori moglie e marito verrebbero collocati proprio nella zona dove è stata compiuto l’omicidio. Ma Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli rigettano ogni accusa e domani, nel corso della udienza di convalida, dovranno ribattere punto per punto tutte le accuse mosse nei loro confronti. Soprattutto, dovranno dire dove si trovavano mercoledì 3 giugno tra le 8,30 e le 9 quando Antonio Cianfrone è stato freddato mentre stava facendo jogging. Dovranno fornire un alibi in grado di smontare il castello accusatorio.
Restano ancora da chiarire due aspetti, il primo è il movente. L’altro nodo da sciogliere è quello dell’arma. La pistola usata per uccidere non è ancora stata ritrovata. La pistola, che si ipotizza possa essere una a tamburo dal momento che non sono stati rinvenuti i bossoli, viene cercata con l’ausilio del metal detector. Indicazioni importanti potranno arrivare dall’autopsia eseguita ieri. Dall’esame è stato confermato che a raggiungere Antonio Cianfrone sono stati quattro colpi, tre dei quali esplosi alle spalle che sarebbero risultati quelli micidiali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA