L'Aquila, tentato stupro e botte in centro: egiziano condannato a 6 anni

L'Aquila, tentato stupro e botte in centro: egiziano condannato a 6 anni
di Marcello Ianni
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 13:01

Sul tentato stupro e rapina con lesioni gravi nel centro storico dell'Aquila, il 7 giugno scorso, condannato il presunto responsabile. A cinque mesi circa dal grave episodio, accaduto lungo Costa Masciarelli (traversa di piazza Duomo) nel cuore della notte ai danni di una 31enne aquilana vittima prima di un tentato stupro poi di una brutale aggressione a scopo di rapina, il gup del Tribunale, Marco Billi nel corso del rito abbreviato ha condannato l’imputato a 6 anni e 4 mesi di reclusione. Il pm Guido Cocco ne aveva chiesti 10 anni. Si tratta del 29enne egiziano, Elhadidi Hani Rabie Abdelrahman.

Giovane, arrestato a tempo da record dopo una settimana circa dagli agenti della Seconda sezione della Squadra mobile della questura dell’Aquila mentre tentava di imbarcarsi dal porto Civitavecchia per la Tunisia o Barcellona, si è giustificato in prima battuta dicendo di non ricordare nulla di quei momenti, di non riuscire a focalizzare addirittura il giorno stesso degli addebiti a lui mossi, sostenendo al contrario che qualcuno avesse messo qualche sostanza stupefacente all’interno della bottiglia di vino da lui consumata all’interno di una kebabberia lungo il Corso stretto, dove si trovava anche la ragazza aggredita con la mamma (entrambe assistite dall’avvocato Giulio Lazzaro), insieme ad altri amici.

Difesa dello straniero che non ha convinto l’accusa che sulla scorta dei precedenti specifici del giovane (considerato come un soggetto pericoloso, noto alle forze dell’ordine per casi di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche per aver posto in essere aggressioni in generale) ha disposto la permanenza in carcere, a Velletri.

La ragazza picchiata (oltre quaranta giorni di prognosi) è stata costretta a subire anche un intervento chirurgico per porre rimedi alle gravi lesioni riportate: pugni e calci talmente forti e ripetuti che gli investigatori hanno rinvenuto sul luogo dell’aggressione un anello spaccato, riconducibile al 29enne egiziano con scritte in arabo. Il tutto per rubare alla fine i 50 euro che la giovane aveva prelevato poco prima presso il bancomat della banca dei Portici e che teneva custoditi dentro il portafoglio. Furia del giovane scatenata dal diniego della ragazza di avere un rapporto sessuale con lui che nel frattempo si era denudato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA