Alessia Puglielli, morta a 40 anni a Roma: un video con i lividi sul corpo inviato all'avvocato. Lei aveva chiesto aiuto

La donna si era rivolta al suo legale per chiedere evidentemente aiuto, ma poi ci aveva ripensato invitando l'avvocato qualche giorno dopo l'invio del filmato a distruggere quel file

Video con i lividi sul corpo di Alessia, morta a 40 anni. L'avvocato interrogato come testimone
di Patrizio Iavarone
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 11:04

Un'ora e mezzo di interrogatorio come persona informata sui fatti: la testimonianza dell'avvocato di Sulmona che nel marzo scorso aveva ricevuto un video di Alessia Puglielli (foto), la 40enne morta al Policlinico Gemelli sabato mattina in circostanze ancora da chiarire, potrebbe essere dirimente per dare una svolta alle indagini. Così ieri il procuratore di Roma, Francesco Basentini, ha ascoltato tramite rogatoria, affidata alla polizia di Sulmona, quello che potrebbe rivelarsi un super teste. L'avvocato, che in passato aveva curato alcuni interessi della quarantenne, ha collaborato attivamente con gli inquirenti, raccontando cioè quanto era accaduto a marzo scorso. Uno strano video che Alessia gli aveva inviato e nel quale appariva con una serie di lividi sul corpo: alle caviglie, ai polsi, sul collo.

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Il video cancellato

La donna si era rivolta al suo legale per chiedere evidentemente aiuto, ma poi ci aveva ripensato invitando l'avvocato qualche giorno dopo l'invio del filmato a distruggere quel file e non farne parola con nessuno.

Da quanto si è appreso Alessia era apparsa molto preoccupata, dimagrita, spaventata, soprattutto del fatto che qualcuno potesse intercettare la sua richiesta di aiuto. Un filmato che ora gli inquirenti stanno cercando, anche se l'avvocato, come richiesto insistentemente da Alessia, l'aveva cancellato.

Il malore e la morte

Ma il cui scambio è stato documentato dal legale con l'esibizione delle e-mail che i due si erano inviati. Per questo le indagini ora continuano sulla Rete, alla ricerca di quel file che, forse, è ancora sulla piattaforma Wetransfert utilizzata dalla donna per trasferire i dati. Nelle prossime ore, poi, sempre tramite rogatoria, potrebbero essere ascoltati anche alcuni amici della donna, per capire cioè se qualcuno di loro sapesse o avesse contezza di presunte situazioni di angoscia che la tormentavano, anche se Alessia aveva di fatto tagliato i ponti con Sulmona, trasferendosi prima a Montesilvano, dove lavorava in una palestra, e poi a Roma al seguito del suo nuovo compagno musicista, quello cioè che il 4 luglio scorso aveva chiamato i soccorsi, spiegando che la donna aveva ingerito una quantità massiccia di farmaci e che per questo si era sentita male. Da lì, Alessia, era entrata direttamente in Rianimazione, senza uscire mai dal coma e morendo nell'ospedale romano quattro giorni dopo. Una versione che probabilmente l'autopsia che si terrà alla Sapienza nei prossimi giorni aiuterà verificare.

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