Gli orsetti orfani assaggiano cavolfiori in un orto in attesa del letargo

Proseguono le indagini sulla morte di mamma Amarena uccisa da un macellaio dopo l'incursione nel suo pollaio

Gli orsetti orfani assaggiano i cavolfiori in un orto in attesa del letargo
4 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Dicembre 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 11:15

Gli orsetti orfani ripresi  dalle fototrappole in un orto ad assaggiare cavolfiori. Sono i figli di mamma Amarena, l'orsa star del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise uccisa da un macellaio di San Benedetto dei Marsi, cittadina fuori dal Parco, sorpresa nel suo pollaio a caccia di galline e ammazzata a fucilate.  Il Parco ha diffuso un nuovo video degli orsetti che girovagano dentro e fuori dal parco in attesa di andare il letargo: le temperature altalenanti hanno rallentato il processo di ibernazione, come spiega il Parco in una lunga nota.

«I giovani orsi figli di Amarena proseguono il loro cammino di crescita e di conoscenza del territorio in cui stanno diventando grandi. In questo ultimo mese si sono alternati momenti in cui è stato più facile avvistarli e altri in cui, per qualche giorno, abbiamo trovato solo segni di presenza del loro passaggio. È positivo il fatto che hanno passato molti giorni in luoghi in natura o nel bosco, remoti dagli esseri umani, allo stesso modo non sono mancati avvistamenti vicino ai paesi e qualche predazione ai danni di ovini, ma tutto nella norma, finora». «Molto è dipeso dalle condizioni meteorologiche, sempre più altalenanti, passando da temperature alte, estranee al periodo, e altre molto basse con l’arrivo della prima neve sulle montagne. Infatti, i giorni in cui ha fatto freddo sembrava che tutto si stesse preparando all’ibernazione dei giovani orsi (e di tutti gli altri) invece con il ritorno di una fase più calda sono stati avvistati di nuovo a girovagare, intenti nelle loro attività di alimentazione e riposo.
Il video che vi riportiamo li riprende all’interno di un orto, alle ore 21, in una zona non proprio vicina ai paesi, ripresi dalla fototrappola messa dai guardiaparco che li monitorano (quelli che si vedono bianchi indefiniti sono cavolfiori e non sono stati mangiati, solo assaggiati…). Ora hanno circa 11 mesi e, come si può vedere, di cuccioli ormai hanno ben poco. Speriamo che le temperature si abbassino, così che possano trovare il rifugio giusto per svernare, seguendo l’istinto innato e i normali cicli biologici.
Ringraziamo le persone che in questi lunghi mesi di apprensione per la sorte dei due giovani orsi, hanno segnalato la presenza quando li hanno visti senza per questo aver sentito la necessità di parlarne sui social né di provare a fotografarli. È fondamentale che restino tranquilli di esplorare e crescere senza per questo dover vedere gente continuamente intorno, diventando più star di quello che già non sono, loro malgrado.
Abbassare le luci significa anche smettere di strumentalizzare a fini propagandistici la storia di questi giovani orsi che chiedono solo di fare gli orsi. Non fornire notizie giornaliere non significa che deve sempre essere successo qualcosa, anche perché oggi, più che mai, è stupidamente inutile non dire, qualora succedesse qualcosa. Siamo all’interno di un territorio vasto e abitato dove quello che accade è patrimonio immediato di tutti.
La vita dei circa 60 orsi che vivono nel Parco e nei territori limitrofi è complessa e i pericoli così come le opportunità ci sono sempre, sia per gli orsi adulti, sia per i piccoli di orso, proprio perché vivono, da sempre a contatto con noi uomini e con tutte le nostre contraddizioni virtuali e reali.
Spesso ci viene chiesto cosa sappiamo di chi ha ucciso Amarena.

Come già detto altre volte le indagini sono ancora in corso, fanno capo alla Procura della Repubblica di Avezzano, e certamente al termine di questa fase si avranno elementi per capire e valutare il lavoro svolto e il tipo di accusa che sarà mossa a carico del Sig. Leombruni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA