Pescina, esche killer: morti due cani. In pericolo anche i cuccioli orfani dell'orsa Amarena

I carabinieri forestali, insieme alle unità cinofile e guardiaparco, stanno bonificando diverse aree interessate al fenomeno e ispezionando anche zone del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Pescina, esche killer: morti due cani. In pericolo anche i cuccioli orfani dell'orsa Amarena
di Sonia Paglia
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Lunedì 27 Novembre 2023, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 09:52

Bocconi avvelenati disseminati in mezzo al verde, in provincia dell'Aquila. Guardiaparco e carabinieri forestali sono a lavoro su due fronti per bonificare le aree interessate, che ricadono in Marsica e nel versante dell’Alto Sangro, al confine con il Molise. E' stato il sindaco del Comune di Pescina, Mirko Zauri, a informare la popolazione circa il rinvenimento di esche killer, che hanno ucciso purtroppo già due cani padronali. «Si prega di prestare la massima attenzione a chi possa recarsi nel portare i propri animali domestici in località Madonna del Carmine, località la Luce, monumento Alpino pineta e nelle zone limitrofe, dove è stata posizionata la croce da parte del gruppo Ana Pescina - si legge nella nota di Zauri - Parte di queste zone, sono state già bonificate dal corpo carabinieri forestale, onde evitare che possano capitarci gli amici a 4 zampe di proprietà oltre agli animali selvatici come i due cuccioli dell'orsa Amarena. Si stanno effettuando ulteriori controlli per la bonifica. Nel frattempo si invitano tutti a non recarsi nelle zone sopra indicate».

Gli esami effettuati dall’istituto Zooprofilattico sulle carcasse dei due cani hanno confermato il decesso per avvelenamento. Le indagini sull’episodio sono condotte dai carabinieri forestali della stazione di Lecce nei Marsi, coordinati dal maresciallo Giovanni Salvi. I militari, insieme alle unità cinofile e guardiaparco, stanno bonificando diverse aree interessate al fenomeno, estendendosi nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Al momento, sembra scongiurata la disseminazione dentro l’area protetta, habitat dei due giovani orsi, figli di Amarena, uccisa l’estate scorsa, a colpi di fucile da un macellaio a San Benedetto dei Marsi. Tuttavia, i due piccoli plantigradi si muoverebbero sia all'interno che all’esterno del Parco. La presenza di esche è stata segnalata anche a Collelongo e Pereto. Tra i Comuni di Ateleta e San Pietro Avellana sono trenta i cani da tartufo morti dopo aver ingerito la sostanza letale, probabilmente un lumachicida, miscelato con la carne.

Sei, invece, quelli tratti in salvo. Anche in questo caso, le attività investigative, sono condotte dai carabinieri forestali, aiutati, sempre, dalle unità cinofile antiveleno e guardiaparco. Durante i vari sopralluoghi, sono stati recuperati diversi bocconi avvelenati. Le località battute, sono Piana del Sangro, bosco Cantalupo, Tratturo Celano-Foggia e bosco Difesa Grande. La sindaca, Simona De Caprio, con ordinanza, ha chiuso la tartufaia, a partire dall'abitato di San Pietro Avellana, proseguendo lungo la strada provinciale 87 montesangrina, fino ad arrivare al confine con Ateleta.

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