La presidente Covelli saluta il Tribunale: «Insieme abbiamo raggiunto ottimi risultati»

Il saluto della presidente Covelli
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 12:48

«Insieme abbiamo raggiunto ottimi risultati, siamo stati una grande famiglia». La presidente Maria Rosaria Covelli ieri mattina ha salutato tutti. Non lesinando parole di ringraziamento per ogni singola persona, istituzione o ente che in questi anni ha collaborato con la presidenza del Tribunale.

Da maggio la Covelli ricopre il ruolo di capo degli ispettori al ministero della Giustizia, un incarico che le è stato affidato direttamente della ministra Marta Cartabia. Ieri mattina l’ultimo saluto ufficiale dall’aula di Corte d’Assise stracolma di dipendenti, avvocati, magistrati e cariche pubbliche.

«Ho rimandato per lungo tempo questo momento - ha affermato - mi pesa molto lasciare il Tribunale di Viterbo. Ma la vita è fatta di fasi e lascio nella consapevolezza che questa è stata una grande esperienza professionale. La più ricca di emoziono della mia carriera di magistrato. Quando mi sono insediata ho portato l’esperienza acquisita in passato così come adesso all'ispettorato generale porto questa importantissima. Viterbo è stato un tassello fondamentale, come un buon libro che ci appassiona che lasciamo sulla lascia sulla scrivania e ogni tanto andiamo a sfogliare. La mia stima va ai miei colleghi giudici, al personale amministrativo. E’ grazie a loro riuscita che sono riuscita a fare di Viterbo un laboratorio.

Grazie al procuratore Auriemma per il dialogo costante. Siete stati una parte fondamentale del mio percorso personale e professionale».

La presidente nel suo discorso di commiato non dimentica nessuno. Gli avvocati che definisce una realtà speciale, e tutti gli enti dal Comune, alle scuole superiori, per arrivare all’Università con chi ho portato avanti collaborazioni che hanno aperto il Tribunale all’esterno. «Cito l’ultimo progetto - ha detto ancora la Covelli - quello del giardino della Solidarietà che ci ha insegnato che tribunali si devono aprire, non solo alle istituzioni ma anche ai privati».

Le ultime parole sono tutte per il presidente Eugenio Turco che ha ereditato il suo ruolo: «in un momento particolarmente delicato». Delicato perché in questo momento il settore penale soffre la mancanza di diversi giudici. Dopo la morte di Gaetano Mautone, la giudice Silvia Mattei è stata trasferita al ministero della Giustizia come ispettore, lasciando di fatto il settore con diversi buchi da colmare. Le udienze saltano e spesso i processi vengono rinviati. «So che il presidente Turco riesce a infondere calma - ha concluso - e presto tutto tornerà alla normalità».

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