Viterbo, appalto rifiuti: nel protocollo Anac rescissione anche col rinvio a giudizio dell'imprenditore

Viterbo, appalto rifiuti: nel protocollo Anac rescissione anche col rinvio a giudizio dell'imprenditore
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 7 Febbraio 2022, 21:05

Il prossimo appalto dei rifiuti potrà essere rescisso anche se l’imprenditore verrà arrestato o semplicemente rinviato a giudizio per una vasta tipologia di reati.

Ecco il protocollo di vigilanza collaborativa sui rifiuti, firmato dal commissario Antonella Scolamiero e dal presidente dell’Anac Giuseppe Busia. Protocollo che però non si limita esclusivamente a questo settore, perché «potrà costituire, compatibilmente con le peculiarità dei singoli affidamenti – si legge - il leading case per eventuali ulteriori procedure che il Comune avrà intenzione di indire».

L’articolo 4 riporta la lista dei documenti oggetto di verifica da parte dell’anticorruzione, che è molto lunga: determina a contrarre o provvedimento equivalente, bando di gara o lettera di invito o inviti a presentare offerta nel caso di procedura negoziata, disciplinare di gara, capitolato, schema di contratto/convenzione.

Non solo: nel microscopio dell’Anac andranno anche il provvedimento di nomina dei commissari e di costituzione della commissione giudicatrice, gli elenchi dei partecipanti alla gara e degli eventuali subappaltatori e ausiliari, i provvedimenti di esclusione, quelli di aggiudicazione, la proposta di aggiudicazione e l’aggiudicazione stessa, fino al contratto o convenzione stipulata, i verbali di gara e del subprocedimento di verifica e di esclusione delle offerte anormalmente basse, che vanno trasmessi successivamente alla sottoscrizione, prima dell’adozione di provvedimenti con rilevanza esterna.

Se poi il responsabile comunale della prevenzione della corruzione si accorgerà di ulteriori elementi di rischio, potrà chiedere l’ispezione dell’autorità. Uno degli elementi più interessanti va a incidere sulla possibilità di rescindere il contratto. Ecco il passaggio chiave: «Il Comune si impegna ad inserire nella documentazione di gara e/o contrattuale relativa a ciascun affidamento la seguente clausola: Il Comune di Viterbo si impegna ad avvalersi della clausola risolutiva ogni qualvolta nei confronti dell’imprenditore o dei componenti la compagine sociale, o dei dirigenti dell’impresa con funzioni specifiche relative all’affidamento alla stipula e all’esecuzione del contratto sia stata disposta misura cautelare o sia intervenuto rinvio a giudizio» per una lunga serie di reati.

E l’ultima parola l’avrà proprio l’Anac.

Tutto questo però può essere applicato anche al di fuori dell’ambito rifiuti, in quanto palazzo dei Priori ha facoltà «di introdurre le suddette clausole anche in accordi contrattuali ulteriori ed anche al di fuori delle ipotesi di affidamento di contratti pubblici». Come dire: se il Comune vuole, l’Anac resta una valida spalla su tutto.

Soddisfatto Giacomo Barelli, segretario di Azione, che da consigliere comunale ha sempre caldeggiato l’adozione del protocollo: «Una soluzione importante che vigilerà sull’aggiudicazione del nuovo servizio di gestione dei rifiuti comunale. È la dimostrazione – dice - che la buona politica non è né di destra né di sinistra».

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