La crescita economica, sociale-culturale si può materializzare mettendo in rete i diversi musei gestiti da Comuni, dalle associazioni, ma anche dalla diocesi e dall’ateneo viterbese.
L’obiettivo è nel mirino di un progetto dal titolo “Le porte della Tuscia: i musei e monumenti della Tuscia viterbese come motore di sviluppo locale” che vede insieme la Curia, come capofila, l’Università della Tuscia come partner e il coinvolgimento attivo dei comuni di Acquapendente, Bagnoregio, Montefiascone, Vetralla unitamente alla diocesi di Civita Castellana e alla Parrocchia del Santo Sepolcro di Acquapendente.
I comuni coinvolti vantano un ricco patrimonio artistico-culturale che, con l’opportuna conservazione e valorizzazione, rappresenta un vero e proprio volano per il rilancio e la ripresa delle attività del territorio. Da qui la partecipazione al bando della Regione Lazio “Tecnologie e patrimonio culturale” al quale, l’Università della Tuscia, ha aderito facendo rete con tutti i luoghi e gli istituti di cultura coinvolti nel progetto e che ha fruttato un finanziamento di oltre 90mila euro (72mila di finanziamento regionale e 18mila di finanziamento di ateneo).
«Nello specifico – sottolinea il rettore Stefano Ubertini -, la progettazione garantirà il potenziamento delle tecnologie applicate alla fruizione, conservazione e valorizzazione dei siti coinvolti, non solo all’interno del proprio contesto territoriale, ma anche ampliandosi e facendo rete lavorando sugli aspetti legati alla comunicazione e promozione del patrimonio artistico, aumentandone la visibilità».
Per l’Unitus è protagonista il Sistema museale di Ateneo (Sma), diretto da Laura Zucconi, docente di Botanica applicata ai beni culturali, insieme con il Museo della città e del territorio di Vetralla, di cui è responsabile Elisabetta Cristallini, docente di Storia dell’arte contemporanea.