Viterbo, delitti di mafia: caso Manca
parte il processo ma è subito rinviato

L'avvocato Ingroia con la mamma di Attilio Manca
di Silvana Cortignani
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Giovedì 12 Giugno 2014, 12:01
VITERBO - Caso Manca: a 10 anni dalla morte arriva subito uno stop al processo contro l'unica indagata. Tutto per un vizio di notifica alla cinquantenne romana Monica Mileti, accusata di avere ceduto all'urologo - originario di Barcellona Pozzo di Gotto - la dose fatale.



Nel dibattimento davanti al tribunale di Viterbo si sono costituiti parte civile i genitori e il fratello del medico in servizio all'ospedale di Belcolle, trovato morto nella sua casa nel 2004. Le indagini hanno portato a escludere, come ritiene la famiglia, che Manca sia morto per mano della mafia - avrebbe aiutato il boss Provenzano a curarsi durante la latitanza - ma per una overdose. Da qui il processo alla presunta fornitrice della dose letale.



I familiari sono assistiti dall'ex pm di Palermo, l'avvocato Antonio Ingroia.

Visibilmente scossa la madre, Angela Gentile, presente in aula con il figlio. A Ingroia, che ha fatto notare come questo caso attenda da 10 anni, il giudice Eugenio Turco, noto per la sua sensibilit nei confronti delle parti civili, ha fatto notare: "Io l'ho in carico da oggi". Inevitabile per il rinvio a dopo l'estate.



Per l'ammissione delle prove nel processo bisogner aspettare il 23 ottobre.
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