Elezioni, Forza Italia spinta verso altri alleati. «Anche a sinistra, perché no?»

C'era una volta il centrodestra a Viterbo
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Domenica 24 Aprile 2022, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 13:06

«Bisogna chiedere agli altri partiti di centrodestra se l'obiettivo è sconfiggere la sinistra o battere Fratelli d'Italia». Nelle parole di Giorgia Meloni, leader di Fdi, c'è la summa della confusione politica del centrodestra a Viterbo. «E sì, siamo un po' il laboratorio di quanto accade a livello nazionale, sapendo che su questo si giocheranno molti equilibri da qui a un anno».

Meloni sul centro-destra: «Lega e FI decidano se vogliono vincere con noi o sconfiggere FdI»

Giulio Marini, nonostante tutto a capo di Forza Italia nella Tuscia, ragiona a voce alta e allarga le braccia. La coalizione per le comunali, a pochi mesi dal nuafragio che ha portato all'autoaffondamento della maggioranza Arena, non c'è. E difficilmente ce ne sarà una: il centrodestra, come dicevano molti, anche a Viterbo è in pezzi e non si riattacca più.

Marini, a che punto siete?
«Stiamo ancora parlando con la Lega. Per andare insieme al voto è necessaria un'intesa sulle cose da fare per far crescere la città e non sul chi piazza il proprio vessillo in testa alla lista. Non ci uniremo a chi dice venite con noi come se fosse prendere o lasciare. Non possiamo permetterci di non fare politica».

Quindi l'intesa con Fratelli d'Italia, che hanno scelto questa strada, è impossibile?
«Esatto: loro dicono con noi così o niente. Ma vale anche per la Lega, se il metro è quello: niente contro l'amico Claudio (Ubertini, candidato sindaco per i verdi, ndr), sia chiaro, ma il metodo per presentarsi agli elettori con un discorso chiaro non è questo».

Inevitabile quindi presentare una lista singola con il simbolo FI?
«Certo, una lista di Forza Italia alle comunali ci sarà».

Ma se non sarete con la Lega, finirete per spostarvi sul centrosinistra?
«E' possibile, certo.

In ottica secondo turno, se il confronto politico con gli ex alleati non si realizzerà, cercare anche al Comune uno spazio con forze con cui già governiamo a livello nazionale, sarà normale».

Ergo, nella lista di FI col divieto di svolta a destra potrebbero esserci Micci, Lotti, Bugiotti e forse anche Arena, già nella metà campo di Troncarelli.
«Non vedo dove altro potrebbero essere. Ripeto, io rispetto le scelte di ognuno ma poi una sintesi dobbiamo trovarla come partito. Se un percorso per ridare slancio ai progetti utili alla città, che in tre anni sono rimasti quasi fermi, passa da un'altra strada che incrocia anche la nostra dobbiamo seguirlo».

Ma c'è un pericolo: le tante liste single al primo turno rischiano di restare escluse se non arrivano almeno a un 4 o 5%?
«Sì, corriamo anche noi questo pericolo. Perciò io voglio continuare a ragionare con lo spirito di unire le forze per governare questa città. Se a destra non ci si riesce, perché qualcuno mette davanti a tutto il capitano della squadra e non la squadra come è composta, guardiamo altrove».

Marini è ottimista sul voto?
«Io sono sempre ottimista. Sono in politica da 25 anni: prima si ragionava secondo le ideologie, dividendoci tra alleati e avversari. Oggi non è così, i cittadini non ci seguono più su questi schemi».
 

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