Viterbo: diario della crisi, ecco come la maggioranza è arrivata allo scontro totale

Giulio Marini e il sindaco Giovanni Arena
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 7 Agosto 2020, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 19:01
Come si è arrivati a questo punto? Non c’è solo la candidatura a sindaco di Civita Castellana.

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Sul piatto della crisi a palazzo dei Priori pesano anche altri elementi: il faro acceso da Anac e Corte dei Conti sull’appalto rifiuti, la messa in mora dell’ex assessore (oggi deputato) di FdI Mauro Rotelli sulla vicenda mense, la guerra sotterranea dentro Forza Italia, insieme ovviamente alle incomprensioni all’interno della giunta.

Resta il fatto che ad aprire la crisi sono stati i meloniani. Il 17 luglio hanno abbandonato la giunta contro Fondazione, rea di creare problemi su piscina ed estate viterbese, ma poi si sono subito affrettati a dire che non era vero, non avevano aperto nulla. La Lega li aveva già ammoniti: basta liti o a non andare saranno i nostri assessori. Calma apparente – o quasi – fino al 31 luglio. In consiglio piscina colpita e affondata dall’assenza dei due consiglieri di Fondazione, dalla forzista Isabella Lotti e dal leghista Vittorio Galati.

Ma il 2 agosto su queste colonne Buzzi giurava che «non poniamo un problema politico, ci sono tante cose da fare». Problema politico che però ha invece posto all’improvviso appena due giorni dopo, tre minuti prima di votare il consuntivo, tanto da mandare a monte 12 ore di seduta sul tema.

Negli ultimi consigli però sono emersi fatti nuovi. L’Anac ha chiesto relazione sull’appalto rifiuti e anche la Corte dei Conti ha aperto un’istruttoria. Ieri Marini - perfetto il tempismo - ha riconsegnato la delega affidatagli da Arena solo una manciata di settimane fa. Un Marini insolitamente incendiario, quando di solito fa il pompiere. Forse sintomo di un malessere mai placato con l’area Battistoni di Fi, di cui Arena fa parte. Anche l’assenza di Lotti sulla piscina potrebbe rientrare in ques’ottica.

E ieri gli uffici hanno certificato, su richiesta dell’opposizione, la messa in mora di Rotelli e dell’ex dirigente Mario Rossi, chiamati a risarcire in solido al Comune 150 mila euro sulla vicenda mense. Cose che di certo non contribuiscono alla serenità.
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