Celleno, da zona rossa a eccellenza del web

Celleno, il borgo antico "fantasma"
di Carlo Maria Ponzi
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 12:09
Come rilanciare il turismo di un piccolo centro che si affaccia sulla valle della Teverina, gravemente colpito dagli effetti del Covid-19 e aver sofferto per due settimane la condizione di “zona rossa”?
 
Benvenuti a Celleno, 1.300 anime, dove i fratelli Francesco e Michele Brachini - giovani macellai gestori di una “boutique” di carne chianina – collezionano migliaia di contatti grazie a dirette Faceboook (https://drive.google.com/open?id=12GgzznqPc49_WZtNYHUe3Xbc4-LGqJJU) dedicate alla carne di qualità.
 
Prima di essere dichiarata “zona rossa”, la macelleria Brachini, forte di animali allevati da loro stessi in modo naturale e artigianale, era un punto di riferimento di clienti che arrivavano da tutta la Tuscia, da Roma e da altre parti d'Italia.
 
«Dopo la chiusura non ci siamo persi d'animo – spiegano – e abbiamo pensato a video per far condividere la cultura della carne e dell’importanza della vita dell'animale e degli aspetti culturali ereditati da nostro nonno e da nostro padre. Fare cultura ripaga, perché più informiamo le persone e più loro sono consapevoli dei loro acquisti, di cosa mangiano e cosa devono pretendere da un prodotto in termini qualitativi, organolettici ed etici».

Risultato? Dopo il primo live sulla frollatura, è boom di visualizzazioni, accompagnate da  molte richieste di ordini da tutta Italia.
 
L’esempio dei Brachini «è stato la scintilla – sottolinea il sindaco di Celleno Marco Bianchi – che ha fatto partire il progetto “Rifioriamo”, la rivoluzione digitale di Celleno. A catena sono partiti altri live sulla stessa scia: esperti locali, commercianti, cittadini hanno cominciato a comunicare la cultura locale».
 
E così Saverio Senni, docente a Unitus, ha raccontato la storia del ciliegio, vanto della cittadina, e dei suoi fiori; i segreti della cucina tradizionale sono stati spiegati dal bar ristorante San Rocco e dall'imprenditore Andrea Sterpino.

E non è mancato un esperimento di “turismo digitale”, curato dall’architetto,  Massimo Fordini Sonni, studioso del territorio e delle sue peculiarità, con una visita guidata live al Borgo fantasma che si affaccia sulla vallata ed è dominato dal Castello Orsini che ha ospitato fino alla scomparsa nel 2017 l’abitazione-studio del pittore Enrico Castellani, considerato una delle figure di maggior rilievo dell'arte europea della seconda metà del Novecento.
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