Una donna di Viterbo uccisa in Piemonte: è stata spinta in un burrone da un 19enne tossicodipendente

Il centro storico di Limone Piemonte
di Andrea Arena
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Venerdì 9 Giugno 2017, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 13:28
Sembrava un incidente, e invece sarebbe un omicidio. Giuseppina Casasole, 60enne viterbese, era morta il 30 maggio scorso a Limone Piemonte, dopo essere precipitata in un burrone profondo oltre 50 metri. Ma non sarebbe stata una caduta accidentale: la donna sarebbe stata spinta da un 19enne, arrestato ieri dai carabinieri dopo accurate indagini. Il ragazzo, con problemi di tossicodipendenza, avrebbe confessato di aver spinto la donna con un calcio.

Giuseppina Casasole si trovava nella località montana in provincia di Cuneo per far visita alla figlia, minorenne, che vive lì. Ed è stata proprio la ragazza a denunciare la scomparsa della madre, non vedendola tornare a casa dalla passeggiata con il cane. Il presunto assassino – accusato di omicidio volontario e arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Borgo San Dalmazzo e della stazione di Limone - è ora rinchiuso nel carcere delle Vallette a Torino.
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