Unitus, crescita e solidità. Il rettore Ubertini: «L'ateneo ha un ottimo stato di salute»

Il rettore Unitus Stefano Ubertini
di Carlo Maria Ponzi
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Martedì 4 Maggio 2021, 06:20

«L'Università della Tuscia continua a crescere in solidità. Il bilancio appena approvato conferma la bontà delle scelte che incoraggiano l'Unitus a investire nell'edilizia e non solo per rendere sempre migliore l'offerta formativa ai giovani che si iscrivono». Il rettore Stefano Ubertini commenta i dati del bilancio consuntivo per l'anno 2020 approvato nei giorni scorsi.  

Cosa rivelano i conti?

«E' confermato l’ottimo stato di salute, caratterizzato da una marcata solidità patrimoniale e dalla capacità della gestione operativa di generare flussi di cassa in grado di sostenere le attuali e future attività di investimento».

Qualche numero?

«Nel solo 2020 abbiamo impiegato 2,1 milioni di euro per opere infrastrutturali. Dai dati del bilancio il risultato di esercizio è pari a 7,5 milioni di euro e il patrimonio netto raggiunge il valore record di 61,5 milioni di euro».

Come siete riusciti ad accumulare tale “tesoretto”?

«Il risultato così positivo della gestione dell’anno 2020 è per lo più derivato da un significativo incremento della quota di finanziamento concessa dal ministero dell’Università in base alle elevate prestazioni nella didattica e nella ricerca che abbiamo raggiunto rispetto agli altri atenei statali.

Ma voglio sottolineare che l'ottima performance è l’esito del lavoro di tutti: docenti e personale tecnico amministrativo ai quali va la mia riconoscenza».

Fin qui Ubertini. Che poi cede la parola a Fabrizio Rossi, docente di Economia aziendale, referente per il bilancio.

«La solidità patrimoniale deriva anche dall’assenza di qualsiasi forma di indebitamento finanziario e dalla consistente incidenza del patrimonio netto sul totale delle fonti di finanziamento, pari al 59%. Il rispetto degli equilibri di bilancio hanno così permesso di consolidare la politica di investimenti per lo sviluppo del patrimonio edilizio, l’innovazione nella didattica, l’internazionalizzazione della ricerca e una sempre più marcata attenzione ai temi dell’inclusione e della sostenibilità sociale e ambientale. La gestione virtuosa dell’Ateneo è inoltre confermata dal fatto che all’aumento degli investimenti corrisponde una diminuzione dei costi operativi rispetto all’anno precedente».

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