Tutti i concerti del week-end della Tuscia Viterbese: dalla meditazione teatrale-musicale ai brani per organo di grandi autori tedeschi

Ferdinando Bastianini
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 05:20

Sempre tanta musica nel fine settimana. Al Teatro San Leonardo, venerdì 2 febbraio, alle 20.30, è in programma la meditazione teatrale-musicale “Le sette parti della notte”, liberamente tratta da un testo del filosofo Giorgio Agamben. La scrittura scenica di Riccardo Paccosi, in collaborazione con l’arpista e compositore di musica celtica contemporanea Andrea Seki. Agamben, ispirandosi alle “Etimologie” di S. Isidoro, analizza la suddivisione della notte in sette parti, dal tramonto fino all’aurora. Completano lo spettacolo frammenti canori da Doors, Nigtwish, Exordium & Terminus. “Lo spettacolo teatrale e musicale – spiega Simone Precoma, direttore artistico del teatro di via Cavour- ha ambizione di delineare una metafora poetica del tempo in cui stiamo vivendo, in cui passato e futuro risultano fagocitati da un eterno presente digitale, un tempo in cui la luce dell’aurora e qualsivoglia visione condivisa di avvenire risultano inghiottite dalla notte d’uno stato d’emergenza permanente”.

Sabato 3 febbraio, Auditorium di S. Maria in Gradi, ore 17, il concerto della stagione Unitus “sarà tenuto – informa Franco Carlo Ricci, direttore artistico della rassegna - da due giovani e valentissimi solisti con  curriculum sorprendente, il Flautista Flavio Serafini e la Pianista Sara Matteo.

vincitori di importanti concorsi internazionali. In programma, brani di Fauré; Reinecke; Chaminade; Bizet; Borne;

Domenica, invece, alle 17,30, è di scena il Maestro Ferdinando Bastianini alla chiesa di S. Maria della Verità dove eseguirà un concerto di musica organistica incentrato sul repertorio tedesco sul monumentale organo della chiesa di S. Maria della Verità  pensato proprio con uno sguardo al mondo organistico tedesco, con le sue 3 tastiere manuali corrispondenti ognuna ad un preciso corpo sonoro ed alla disposizione fonica dei registri,  assai ispirata alla letteratura luterana.  “La Scuola organistica della Germania ha dato – dicono gli organizzatori - un contributo enorme alla musica dedicata al ”re degli strumenti” non solo con l’ imponente figura del sommo Johann Sebastian Bach (1685-1750); ma anche con compositori quali Johann Pachelbel (1653-1706),  contemporaneo di Bach, o come il tedesco-danese Dietrich Buxtehude (1637 –  1707), dal quale Bach prese tanta ispirazione”.

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