I carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo del Comando tutela patrimonio culturale hanno restituito alla Biblioteca nazionale centrale di Roma una lettera autografa di Gabriele D’Annunzio, trafugata oltre 10 anni fa. Si tratta di un manoscritto, datato 18 novembre 1926. Nella missiva il Vate si rivolge «Al caro amico», come riportato sulla busta non recuperata, individuato secondo risultanze investigative nella persona di Giovanni Rizzo, e scrive: «Le accludo un telegramma con le indicazioni dell’arrivo, a Modane, del dottor Michele Mendelsohn, mio amico medico di Parigi. Il quale viene a trovarmi; e mi porta alcuni oggetti d’arte appartenenti alla mia casa parigina, rimasti ancora là. Essi sono destinati al Vittoriale degli Italiani».
Il documento era stato sequestrato dai carabinieri dell’arte a un collezionista privato di Viterbo, che l’aveva messo in vendita sul web dopo averlo acquistato qualche anno prima al mercato antiquario romano.
Il ritrovamento è stato reso possibile grazie ai costanti monitoraggi sulle pagine dedicate alla compravendita di beni d’arte.
Gli archivisti della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma hanno riscontrato tracce di abrasione dei timbri a inchiostro apposti sulle carte di D’Annunzio e diverse abrasioni e cancellature della numerazione dell’inventario riportate su ogni pagina.
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