L'inchiesta sulla presenza di rifiuti interrati, verosimilmente residui della lavorazione dei prodotti realizzati dalla società, risale a diversi mesi fa. In base a una denuncia presentata alle autorità, gli inquirenti hanno compiuto alcune verifiche sul posto, per poi restringere il raggio di azione delle ricerche. Questo per mezzo di alcuni carotaggi effettuati nel terreno che si trova all'esterno dei capannoni, non lontano dalla Cassia. I campioni sono stati poi affidati ai laboratori della Asl di Viterbo per le analisi; ma anche i Nas di Viterbo sono stati allertati. In base ai risultati la procura della Repubblica del capoluogo, che sta coordinando l'indagine, avrebbe disposto un ulteriore approfondimento. Da qui il via agli scavi affidati a una società del posto, iniziati nel corso di quest'ultima settimana.
Essendo l'indagine ancora in corso, non ci sarebbero al momento ipotesi di reato definite. Al massimo, potrebbe essere ipotizzato lo smaltimento illecito dei residui di lavorazione dell'azienda, processo che - se accertato - assicurerebbe un vantaggio economico all'impresa. Per parlare invece di inquinamento - o eventuale danno ambientale - dei terreni in questione sarà necessario avere risultati più approfonditi, legati appunto agli scavi tuttora in corso.
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