Povertà, a Viterbo solo 4 su dieci riescono a uscirne. «Disoccupazione emergenza numero uno»

Povertà, a Viterbo solo 4 su dieci riescono a uscirne. «Disoccupazione emergenza numero uno»
di Simone Lupino
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Giovedì 11 Maggio 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 15:12

Nuovo allarme dall'emporio solidale: a Viterbo la povertà è diventata cronica. Chi si trova in difficoltà non riesce a risalire la china. “A distanza di un anno il 60% delle famiglie già assistite in precedenza da noi torna di nuovo a bussare alla nostra porta in cerca di aiuto”. E questo ”perché le condizioni sociali che determinano la povertà non cambiano. Vedi, la mancanza di lavoro”.

Lo ha detto martedì il presidente Domenico Arruzzolo, presentando il primo bilancio sociale dell'associazione “Viterbo con amore”, di cui l’emporio è emanazione.

Illustrato un quadro delle attività svolte in 5 anni dal minimarket di Santa Barbara dove i bisognosi (Isee sotto 6mila euro) fanno la spesa gratis.

“L’emporio è stato inaugurato il 9 maggio 2018. Il primo anno abbiamo assistito 30 famiglie, quest’anno 265. In totale, nel quinquennio, 741”. Numeri cresciuti a causa di “pandemia ed effetti della guerra in Ucraina”. “I nuovi poveri non sono facilmente identificabili - ha detto ancora Arruzzolo -. Un tempo li immaginavamo con la barba lunga e i vestiti sporchi. Oggi sono persone all’aspetto normalissimo”.

Di nazionalità italiana il 52% delle famiglie assistite. La povertà in città si concentra nel centro storico (71 clienti) e ai quartieri Carmine-Pianoscarano (40). "A proposito di nuovi poveri” ci sono 38 famiglie in zona Cappuccini-Murialdo. Emporio riferimento provinciale. “Vengono qui anche da Vetralla, Montefiascone, Acquapendente". Un successo il progetto anti spreco alimentare: “Recuperati 15mila chili di eccedenze”.

Non solo cibo. Pure contrasto alle disuguaglianze. A partire dall'infanzia. Attivo da 2 anni il doposcuola (10 bambini). E poi corsi gratuiti di sport (52 iscritti), kit scuola e doni per i giovanissimi a ogni compleanno. Tre famiglie possono coltivare la verdura che consumano in terreni a loro assegnati (orti solidali). “L’anima dell’emporio sono i volontari”. Un esercito: 56 persone, 5mila ore di volontariato attivo. Una menzione per lo studio medico sociale, con cui l’emporio collabora h24.

Presenti martedì il prefetto Antonio Cananà, il vicesindaco Alfonso Antoniozzi, il consigliere regionale Daniele Sabatini, la consigliera comunale Alessandra Troncarelli e rappresentanti del volontariato.

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