Povertà, fuori dall'Emporio solidale c'è la fila: «Caro bolletta devastante, numeri mai visti»

Povertà, fuori dall'Emporio solidale c'è la fila: «Caro bolletta devastante, numeri mai visti»
di Luca Telli
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Giovedì 6 Ottobre 2022, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 16:45

«Noi corriamo, ma la crisi va più veloce». E, cosa peggiore, guadagna metri ogni giorno: spedita, feroce e senza apparenti segni di cedimenti. «Abbiamo riserve e magazzini pieni grazie alla generosità di migliaia di persone – spiega Domenico Arruzzolo, presidente dell’emporio I Care di Santa Barbara -. Ma siamo all’inizio di una salita più ripida e difficoltosa di quanto non sia stato il Covid». Un confronto, quello con la pandemia «che non regge neppure se paragonato ai mesi più duri» ed i cui primi segnali sono concretissimi vuoti sugli scaffali.  Spiega Arruzzolo: «Scarseggiano olio, farina, latte a lunga conservazione e zucchero, prodotti che ci arrivano in gran parte dal banco alimentare e da dove le spedizioni sono diminuite del 50%: da venti quintali mensili di generi alimentari siamo passati a dieci».

 Il motivo, nella necessità che ha il banco di far fronte all’aumento generalizzato delle richieste da parte delle varie Caritas e associazioni di volontariato distribuite sul territorio.

«In parte ce lo aspettavamo perché la pressione sulle famiglie sta aumentando ovunque – continua Aruzzolo -, non con questa rapidità». Uno stop che costringe l’Emporio a trovare forme alternative per tenere le riserve sopra al livello di guardia: dal potenziamento della raccolta all’esterno dei supermercati all’autofinanziamento attraverso cene di beneficienza.

«Facciamo del nostro meglio ma intanto le richieste aumentano – continua -. A settembre abbiamo ricevuto 45 nuove domande di accesso al servizio e non era mai successo».

«Non era mai successo», ripete sottovoce Arruzzolo, e basterebbe questo a sintetizzare il momento «ma purtroppo non è tutto qui, oltre alle 250 famiglie a cui l’Emporio offre aiuto ce ne sono 25 famiglie in coda che aspettano di poter usufruire della struttura ed alle quali speriamo di dare una risposta quanto prima».

Famiglie, spesso con minori a carico, tra cui ci sono anche insospettabili: una bomba sociale con il detonatore innescato e che il caro energia sta avvicinando pericolosamente allo zero.

Spiega Arruzzolo: «La mappa dei nuovi poveri è differente da quella che normalmente ci si potrebbe aspettare. Il caro energia sta avendo un impatto dirompente: c’è chi deve scegliere tra mangiare o pagarle, tra mangiare e scaldarsi, è qualcosa che sembrava impossibile e che invece si sta verificando».

La forza dei volontari, il sostegno da parte di fondazioni, privati, del Comune e della collaborazione della rete delle associazioni benefiche, permette di mantenere un equilibrio che però è sempre più precario. «Ora come ora la rete solidale ha cambiato faccia, non è più un primo soccorso alle famiglie ma un autentico ammortizzatore sociale. Possiamo reggere ma solo con il sostegno e la collaborazione di tutti. Anche perché c’è un dato ancora più preoccupante: quel sommerso della povertà che potrebbe contare numeri più grandi quelli scritti sui registri».

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