Nella Tuscia i Presepi viventi illuminano a giorno tanti borghi: da Civita di Bagnoregio a Corchiano, da Celleno a Tarquinia

Una scena del presepio vivente di Civita di Bagnoregio
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 05:20

Festività natalizie 2023-2024: da un capo all’altro della Tuscia è tempo di rappresentazioni in costume della Natività che fanno rima con devozione, tradizione, voglia di stupire con spettacolari rievocazioni che hanno per sfondo piazze, vicoli, orridi, monumenti naturali, aree archeologiche.

Il presepe vivente con maggiore anzianità di servizio è quello di Corchiano, arrivato alla 54ma edizione. Incastonato nel Monumento naturale delle Forre, si avvale della colonna sonora del premio Oscar Nicola Piovani e le voci narranti di Gigi Proietti, Nino Castelnuovo, Lello Arena e Norma Martelli. Cinque le repliche (25, 26. 30 dicembre; 1 e 6 gennaio, tutte dalle ore 16). Curiosità: il Presepe mette in scena un bambinello “vero”.  A latere, nelle stradine medievali del Borgo, degustazioni, vin brulè e caldarroste.

Tra i più suggestivi Presepi viventi è impossibile non assegnare una citazione speciale all’appuntamento di Civita di Bagnoregio (26, 30 dicembre; 1,6, 7 gennaio) dove nella minuscola piazzetta di San Donato ci si imbatte in un suq arabo, accanto al castrum romano, le residenze nobiliari, la tribù beduina, e la fitta teoria di pastori con greggi di pecore, falegnami, funari, fabbri, fornai, tessitrici e scalpellini.

Anche a Bolsena (26 dicembre, 1, 6 gennaio) circa 200 figuranti daranno vita a una rappresentazione teatrale occupando spazi e vicoli tra i più belli e suggestivi del quartiere dominato dal Castello Monaldeschi, illuminati con la luce di fuochi e fiaccole, e punteggiati da maniscalchi, pastori, soldati romani, ostelli, locande, lupanare, mercati, pescatori, sacerdoti e censori, lavandaie, mercanti di stoffe nonché postazioni con prodotti locali.

A Montefiascone (26 dicembre, 1 e 6 gennaio 2024, dalle ore 17.00) oltre cento figuranti sono impegnati alla rievocazione della Natività dedicata soprattutto al ruolo del padre putativo di Gesù, San Giuseppe.

Tra i viottoli del centro storico, si svolgerà un viaggio indietro nel tempo avvolti da un suggestivo ambiente scenografico costruito nel borgo medioevale. Di notevole effetto spettacolare l’appuntamento di Sutri, dove i personaggi hanno come palcoscenico gli ambienti della necropoli etrusca e dell’anfiteatro etrusco-romano completamente scavato nel tufo (26, 30 dicembre; 1,6,7 gennaio, dalle 17,30).

Promettono mirabilia, sia Tarquinia (26,30 dicembre, 6 gennaio) che Vetralla (26 dicembre, 6 gennaio). Nel primo caso, è stato scelta l’area del convento di San Francesco dove centinaia di personaggi daranno vita alla Betlemme dell’anno zero. A Vetralla la rappresentazione occupa la zona tra Piazza del Sole fino a Piazza San Pietro per una duplice ambientazione: primi dell’Ottocento e Betlemme.

Altri centri. Celleno (26 dicembre, 6 gennaio) occupa l’affascinante Borgo Fantasma. A Vejano sono 350 i figuranti (26 dicembre, 1,6 gennaio). A Viterbo c’è invece il presepe della Solidarietà (26 dicembre; 1, 5 gennaio), a piazza San Faustino.

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