Marco De Carolis, assessore al Turismo, cultura e marketing territoriale, è più che soddisfatto. Il suo esordio nella carica, ideativo e operativo insieme, nell'incontro di ieri mattina degli Stati generali del turismo, ha centrato i due prioritari obiettivi che si era dato. Da un lato ragionare ad alta voce, insieme a tanti addetti ai lavori, su un settore strategico per lo sviluppo della Città dei Papi; dall'altro lanciare alcune parole d'ordine prima fra tutte: «Facciamo squadra» necessarie per promuovere l'immagine del capoluogo e farla diventare una destinazione ineludibile per i flussi turistici, nazionali e internazionali.
«E' andata benissimo. Sono molto soddisfatto, della partecipazione e della qualità degli interventi», dice De Carolis uscendo dalla sala conferenze della Camera di commercio che ha ospitato l'iniziativa, svolgendo per altro un ruolo attivo per la sua organizzazione, insieme a Promotuscia. Una iniziativa che è stata benedetta anche da Lorenza Bonaccorsi, assessore regionale al Turismo, che non ha taciuto il suo impegno a creare un brand Lazio, orientato a un turismo sostenibile dove le peculiarità dei territori extra Roma possano giocare un ruolo di primo piano per creare ricchezza e lavoro. «Cultura, turismo e comunicazione sono i tre assi su cui ripensare lo sviluppo turistico», ha ripetuto De Carolis, annunciando, fra le altre azioni a breve termine, che il Comune parteciperà al prossimo bando regionale dedicato alle città della cultura e che sarà ripensata l'applicazione e la destinazione della tassa di soggiorno. «Non ci dobbiamo inventare nulla sottolinea l'assessore ma sforzarci di valorizzare quanto possediamo». E qui entrano in campo i monumenti, le piazze, i musei, il teatro Unione, non disgiunti dal miglioramento dei servizi di accoglienza. E qui, tra gli altri, De Carolis pensa a far dotare i taxi di bancomat e organizzare un corso di inglese per la Polizia locale. Tanta dunque è la carne al fuoco. Per farla cuocere a puntino l'assessore chiama in causa l'Università della Tuscia: «Con l'ateneo dice si deve procedere in stretta sinergia perché sarebbe colpevole non utilizzare le tante competenze di cui Unitus dispone». Tra quanti si sono alternati al podio, da citare il deputato Mauro Rotelli, che con un opportuno gioco di parole ha gettato sul tavolo del confronto il male dei mali: l'isolamento di Viterbo e della Tuscia. «Il territorio ha rilevato l'esponente di Fratelli d'Italia - non va solo conosciuto. Va pure raggiunto. E le infrastrutture finora non sono un granché».
Carlo Maria Ponzi
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