Gli spettacoli del Teatro Francigena di Capranica e dell'Anfiteatro Cordeschi di Acquapendente

Lucrezia Lante della Rovere
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 4 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 20:39

Il teatro Francigena di Capranica e l’anfiteatro Cordeschi di Acquapendente pronti ad aprire i battenti nel fine settimana.

Nella prima struttura prosegue la rassegna “Impact Festival” sotto la direzione artistica di Mamadou Dioume, Venerdì 4 agosto, alle ore 21, “El Tango Muniz” con Sergio Muniz e Tango Sonos, regia di Francesco Facciolli. Lo spettacolo vuole celebrare il Tango come musica, come ballo e come cultura. “Per raccontare il tango nella sua pienezza espressiva – spiega il regista - per narrare la sua “mitologia” approfitteremo dell'incontro tra due “miti” della cultura argentina: Astor Piazzolla e Jose Luis Borges, partendo dal disco che i due hanno fatto insieme, “El Tango” (1965)  e la serie di conferenze sul Tango che Borges tenne nello stesso anno”.

Sabato, stessa ora, sale sul palco del Francigena Lucrezia Lante della Rovere con le “Donne di malamore”, per la regia di Francesco Zecca. In questo adattamento di Malamore di Concita de Gregorio, Lucrezia Lante della Rovere racconta di donne comuni e di donne celebri, capaci di vivere con levità e determinazione nonostante la violenza di padri, mariti, estranei.

Sul palco con voce, corpo e anima, prendono vita le loro passioni, ardite e celate, e le loro storie: da Dora Maar, compagna di Picasso, scampatagli grazie alla sua capacità di perdonare, al ritratto della prima moglie di Barbablù.

Ad Acquapendente, anfiteatro Cordeschi, sabato 5, spettacolo teatrale per la rassegna estiva "A cielo aperto": “Cosa ti cucino, amore?”, scritta e diretta da Linda Brunetta e con Caterina Casini, Carlina Torta e Maddalena Rizzi. Spettacolo comico nella direzione stilistica dello humour nero inglese, dove, coniugando understatement e situazioni paradossali, non si ricorre alle facili battute, ma si coinvolge lo spettatore in modo sottile, spiazzandolo e sorprendendolo, per ritrovare un’ironia al femminile moderna e originale. La storia di Silvia, Eleonora e Doga dà vita a una sarabanda di equivoci, fraintendimenti, colpi di scena. Uno humour sarcastico e surreale, che gioca con il linguaggio, i luoghi comuni, le convenzioni, le apparenze, svelando la doppia e tripla natura dei personaggi, allo stesso tempo profondi e superficiali, crudeli e innocenti, scaltri e ingenui.

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