​​Fiumi di eroina e cocaina dalla criminalità albanese, arrestato il più grande trafficante di droga del Viterbese

Ismail Rebeshi
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 27 Novembre 2018, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 19:42
​Fiumi di eroina e cocaina grazie ai contatti con la criminalità organizzata albanese, arrestato il più grande trafficante di droga del Viterbese.
 
Ieri mattina all’alba i carabinieri hanno fatto scattare le manette per Ismail Rebeshi, 35enne nato in Albania, residente da anni a Viterbo e “insospettabile“ proprietario di un deposito auto e del night club Shisha. Secondo i carabinieri di Carbonia e la Dda di Cagliari era l’uomo che, grazie ai suoi contatti con la criminalità, procurava la droga al sodalizio sardo. Un vero e proprio collettore che portava kg di cocaina ed eroina in Sardegna per poi farla finire sul tutto il mercato italiano. L’ultimo carico di eroina, intercettato dai militari sardi, era stato procurato proprio dal 35enne e proveniva dalla Siria, dove Rebeshi era arrivato grazie ai contatti con la criminalità albanese.

«Siamo di fronte – ha detto il comandante Lucia Dilio - al più importante referente per lo spaccio di droga a Viterbo e nel suo interland, legato alla criminalità italiana e a quella albanese, riforniva il gruppo sardo sia di cocaina ma anche di eroina, come dimostrato dall’arresto di due corrieri ad Olbia a cui sono stati sequestrati di 1,5 chili di eroina». 

L'INDAGINE
Quello smembrato dai carabinieri di Carbonia, grazie all’operazione Ichnos, era un vero e proprio sodalizio che per anni ha agito tra la Sardegna, il Lazio e la Lombardia. A capo c’erano Sandro Arzu e Alessandro Ghisu, i boss che coordinavano le operazioni di spaccio. Pedine fondamentali dell’associazione a delinquere i due trafficanti principali: Ismail Rebeshi e Vincenzo Polito (romano arrestato nella stessa operazione). Grazie ai due trafficanti legati a varie criminalità organizzate i boss sardi riuscivano a portare avanti l’attività, nonostante dal 2017 a oggi i carabinieri abbiano sequestrato rilevanti quantitativi di droga. «Rebeshi – ha continuato il capitano Dilio – era il tramite stabile tra le organizzazioni criminose dedite al traffico di droga operanti sia in Italia che all’estero».

Rebeshi, ora recluso a Mammagialla, era già stato arrestato nel 2008 dalla Dda di Roma per traffico internazionale di droga. Uscito dal carcere ha ripreso l'attività da dove l'aveva lasciata. «Pur sotto la copertura di due attività apparentemente lecite - hanno detto ancora i militari - ha mantenuto un ruolo predominante nel reperimento della droga e nello spaccio nel centro Italia». E accusato di aver fornito al gruppo sardo, da novembre 2017 a febbraio 2018, 1,5 kg di eroina e 6 kg di cocaina.

LE ARMI
Secondo gli investigatori, l’associazione sarda capeggiata da Sandro Arzu e Alessandro Ghisu, nonostante i sequestri di rilevanti quantitativi di cocaina ed eroina operati nel corso dell’indagine, non ha cessato la propria attività illecita. Continuando il flusso costante di eroina-cocaina e denaro tra il continente e la Sardegna, fungendo da tramite stabile tra le organizzazioni criminose dedite al traffico di droga operanti sia in varie parti d’Italia (Lazio e Lombardia) che all’estero (con soggetti di origine albanese).

In particolare Polito, legato alle cosche di ’ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato nel marzo scorso nell’ambito di una maxi operazione dei carabinieri del provinciale di Roma, che ha smantellato due gruppi criminali, uno di stampo camorristico e l’altro legato alle ‘ndrine calabresi, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti (cocaina) aggravata dall’uso delle armi. Ne sono state sequestrate varie, tra cui un fucile mitragliatore, 2 fucili semiautomatici, 1 bomba a mano, 2 mine antiuomo ed esplosivo unitamente ad altro materiale destinato al travisamento, occultati in un'area boschiva per cui sono ancora in corso accertamenti, anche di natura tecnica, in ordine a una eventuale connessione con reati contro il patrimonio e la persona.



 
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