Fabrica di Roma, incarichi esterni dal Comune alle cooperative: blitz della Guardia di finanza

Il palazzo del Comune di Fabrica
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 14:41

Riflettori della Corte dei conti sulle spese del Comune di Fabrica di Roma. Ieri mattina la Guardia di finanza, su incarico della magistratura contabile che ha competenza sugli enti locali, ha di nuovo visitato gli uffici del municipio. 

Gli agenti hanno fatto verifiche e prelevato documentazione sugli incarichi professionali affidati dal Comune a soggetti esterni, in particolare a cooperative di lavoro che negli anni scorsi - sotto la gestione dell’ex sindaco Mario Scarnati - hanno avuto in affidamento appalti per diverse mansioni: dal settore scolastico a quello amministrativo, da quello delle pulizie alla nettezza urbana ecc.

L’attenzione della Corte dei conti su questa materia, nel Comune fabrichese, non è recente. Già in passato sulle tre cooperative, che - riunite in un’Ati (associazione di imprese) - svolgono incarichi per conto dell’ente, la Finanza aveva proceduto a fare degli accertamenti. Il nodo sarebbe nell’affidamento di questi servizi - con gli ultimi atti risalenti al 2019 - da parte del Comune attraverso un appalto controverso, soprattutto laddove altre società o coop abbiano incontrato difficoltà nel parteciparvi.

La lente della Corte contabile, stando alle indagini delle Fiamme gialle, è focalizzata sui fondi, con un possibile congelamento (messa in mora?) destinati alle cooperative stesse.

Un ipotetico reato potrebbe essere il danno erariale. Complessivamente i dipendenti comunali “esterni”, in servizio attraverso l’Ati appositamente costituita a Fabrica, sono oltre 30. Un numero che rappresenta una fetta cospicua delle maestranze municipali, in un ente locale al servizio di una popolazione di oltre 8mila abitanti. 

Il neo-sindaco Claudio Ricci, eletto lo scorso ottobre, allarga le braccia. «Dal prossimo 31 dicembre il personale in servizio di queste cooperative cesserà il rapporto di lavoro con il Comune. Un bel guaio per la macchina dell’ente, che sarà a dir poco ingolfata. Non spetta a me dire se il ricorso a questa procedura, da parte della precedente amministrazione, avesse presupposti normativi validi. Certo è che molti servizi comunali saranno fortemente compromessi. Dovremo cercare altre soluzioni». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA