“Si impone l’urgenza di ricercare nuove strutture, anche provvisorie e temporanee, per assicurare le essenziali condizioni di accoglienza”. La Prefettura di Viterbo ci riprova: pubblicato un nuovo avviso pubblico per individuare centri di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale che verranno assegnati alla provincia fino al 30 novembre, ovvero “nelle more dell’espletamento di una nuova procedura di gara aperta valida per il biennio 01.12.2023-30.11.2025 di prossima predisposizione”.
Il quadro attuale è delineato con precisione. “L’eccezionale incremento dei flussi di migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”, che ha portato ad aprile il Consiglio dei ministri a dichiarare lo stato di emergenza per sei mesi, ha causato anche nella Tuscia il graduale esaurimento dei posti disponibili. Nel dettaglio, al momento è “in corso l’appalto del servizio di prima accoglienza e la gestione dei servizi connessi nei confronti dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, gestito mediante accordo quadro con valenza per il periodo 01.12.2021-30.11.2023". Ebbene, nonostante “l’aumento contrattuale del quinto, d’obbligo per l’incremento del flusso migratorio in atto verso il territorio nazionale”, le disponibilità “sono andati velocemente ad esaurirsi”.
La Prefettura nei mesi scorsi aveva cercato nuove strutture e operatori economici in grado di garantire la continuità dei servizi di accoglienza nel Viterbese. Il primo avviso pubblico esplorativo è stato lanciato il 27 febbraio.
E siamo a oggi, con la Prefettura a rimarcare che “malgrado il ricorso alle suddette procedure, al momento, non è stato possibile riscontrare da parte di possibili nuovi operatori economici o enti, una soddisfacente copertura dell’offerta, attestandosi il risultato ben al di sotto del fabbisogno necessario”. A giugno il prefetto Antonio Cananà ha per due volte convocato i sindaci del Viterbese al fine di condividere un percorso. Ma di fatto nessuno dei primi cittadini ha messo sul piatto del confronto strutture disponibili. Ora l’ufficio territorale del Governo ritenta: “Stante la progressiva saturazione dei posti di accoglienza nei centri già attivi nella provincia con gli aggiudicatari delle precedenti procedure”, ha pubblicato il nuovo avviso. Tre le tipologie di Cas ricercati: unità abitative, con capacità ricettiva fino a 50 posti; di tipo collettivo con capacità ricettiva fino a 50 posti nonché tra i 51 e i 100. Termine di presentazione delle domande aperto fino al 30 novembre.