Distretto della ceramica arredo-bagno, dal Cersaie la conferma: «La crisi è alle spalle»

Distretto della ceramica arredo-bagno, dal Cersaie la conferma: «La crisi è alle spalle»
di Ugo Baldi
2 Minuti di Lettura
Martedì 2 Ottobre 2018, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 16:17
Il Cersaie ha certificato la fine della crisi nel settore dell'arredo bagno. Alla 36° edizione del Salone internazionale della ceramica di Bologna, che si è chiusa venerdì scorso, erano presenti 16 aziende del distretto industriale di Civita Castellana, che ancora una volta hanno presentato le novità e fatto tendenza grazie all'ampia varietà di elementi e collezioni proposte ai visitatori, sia nazionali, sia stranieri.

L'essenzialità, il design, i colori con le loro sfumature, la scelta dei materiali, il gusto estetico, gli abbinamenti con altre materie base, la salvaguardia dell'ambiente con il risparmio idrico sono stati anche questa volta determinanti per attirare nuovi clienti. E' stata così ribadita la leadership del polo viterbese in questo settore. Dall'appuntamento firmato Confindustria ceramiche, tutti sono tornati a casa con grandi soddisfazioni, grazie a un'agenda piena di nuovi contatti e indicazioni confortanti per il 2019.

«Se, come ha dimostrato questo appuntamento di Bologna - rileva Augusto Ciarrocchi della Flaminia - siamo usciti dalla crisi è perché, anche durante i periodi peggiori, abbiamo sempre investito forte su prodotti e impianti e creduto nei design». Anche Andrea Gulinucci, amministratore delegato della Globo, conferma la linea. «Possiamo affermare con piacere che, per quello che ci riguarda, la fiera è stata un successo ha detto - : le presenze per quanto concerne il mercato nazionale sono state in linea con lo scorso anno, mentre abbiamo riscontrato un vero e proprio boom per i mercati esteri, specialmente dalle aree dell'Estremo oriente. La differenza è stata la qualità dei visitatori che hanno dimostrato più preparazione ed un'attenzione particolare al design- E questo, oltre a gratificarci per il lavoro e gli sforzi fatti anche nell'installazione, ci fa ben sperare per il futuro».

Lauretta Colamedici del gruppo Giovanni Colamedici con quattro aziende, è in linea: «E' andata benissimo, l'affluenza di visitatori e addetti ai lavori è stata di alta qualità, tutti hanno dimostrato interesse ai nostri prodotti. Siamo più che soddisfatti». Anche per Alberto Brunelli del gruppo Hidra-Art Ceram il bilancio è positivo: «E' stata confermata l'alta qualità l'affidabilità delle nostre produzioni. Il nostro distretto da solo ha superato ormai il momento critico». Peccato che questo sia sfuggito alla politica: le infrastrutture nel distretto sono rimaste quelle degli anni Cinquanta, mentre per i collegamenti telematici siamo all'anno zero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA