Degrado in centro, la rabbia di commercianti e B&b: «Toccato il punto più basso»

Degrado in centro, la rabbia di commercianti e B&b: «Toccato il punto più basso»
di Luca Telli
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 06:40
Non solo residenti e turisti, contro lo stato di abbandono e il degrado del centro storico anche commercianti e bed and breakfast alzano la voce. San Pellegrino in primis, ma non si salva neppure l’area del Corso, meno sicura, involuta e abbruttita da un percorso di svuotamento e incuria partito due decenni fa.

«Ma credo siamo vicini a toccare il punto più basso – di Riccardo Streni, titolare delle centralissima boutique Naldi da 20 anni riferimento del Corso -. I commercianti stanno facendo il loro lavoro ma la politica deve iniziare a dare delle risposte rapide e efficaci. Un dato positivo comunque c’è: quando si scende così allora si può solo risalire, almeno così dovrebbe essere».

Una battuta Streni, che ha lavorato per il rilancio del centro storico con una serie di iniziative tra cui flashmob e sfilate virtuali, la riserva anche alla vita extralavorativa all’interno delle mura, a tutti quelli che scelgono come lui di abitare in centro: «Non è una passeggiata di salute». Il nodo, sempre quello legato allo scarso controllo e al prosperare della mala movida.

 «Contenere certi comportamenti non è facile, ma chi guida la città non può giustificarsi dietro alla difficoltà, per quanto evidente – spiega Valter Labate, rappresentata di b&b associati -. Alcune situazioni sono diventate insostenibili e stanno peggiorando con il passare del tempo». Risse, urla e schiamazzi che vanno avanti fino alle prime ore del mattino e trasformano il centro in una zona franca, vittima della barbarie di gruppi che interpretano con lassismo le regole anti contagio e ingrossano il problema della pulizia e del decoro.
«Da qualche giorno gli operatori passano con maggiore frequenza ma non è ancora sufficiente -  continua Labate – Un esempio? Il guano dei piccioni a Piazza San Pellegrino e i rifiuti seminati di notte della pulizia della quale, spesso, si occupano i residenti stessi».

 La testimonianza del degrado è tutta nelle parole dei turisti. «La maggiore parte delle volte dicono le stesse cose: rimangono affascinati dalla bellezza della città e, in negativo, dalla sporcizia e dalla presenza di auto». Capitolo quest’ultimo che tocca Francesco Candela della Vecchia Viterbo, negozio di prodotti tipici nei pressi di piazza della Morte. «Rispetto al passato non vedo una soluzione così peggiorata – spiega - ma sarebbe stato più bello vedere un centro chiuso, speriamo si possa realizzare prima o poi», senza troppi ripensamenti.

«E mentre si discute e si cerca di trovare una soluzione, il centro storico muore – attacca il consigliere del Movimento 5 stelle Massimo Erbetti -. Il servizio di pulizia, così com’è strutturato, è insufficiente. Nel fine settimana va potenziato, come i controlli. Serve una sterzata netta e una presa di coscienza: non va tutto bene come si continua a ripetere».
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