Culle sempre più vuote, nella Tuscia meno figli che nel resto d'Italia. Vitorchiano tra le eccezioni

Culle sempre più vuote, nella Tuscia meno figli che nel resto d'Italia. Vitorchiano tra le eccezioni
di Federica Lupino
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 05:20

Culle sempre più vuote nel Viterbese. I dati elaborati da OpenPolis, aggiornati al 2020, partono dalla media di nascite ogni mille abitanti in Italia, pari al 6,8%. Ebbene, nella Tuscia la maggioranza dei comuni ha percentuali inferiori.

A Viterbo, il tasso di natalità è stato del 6,06 nel 2020, in calo rispetto al 2014, quando era stato pari a 8,27 (allora la media nazionale era di 8,3). A Tarquinia 6,32 nuovi nati ogni 1.000 abitanti nel 2020, mentre nel 2014 era stato del 7,75. A Montefiascone 5,3 per mille contro l’8,16 di sei anni prima. A Civita Castellana ancora peggio: 4,89 bebè ogni 1.000 abitanti (erano 7,55 nel 2014). A Bagnoregio 4,29 nel 2020 e 5,48 nel 2014.

Percentuali inferiori alla media italiana anche a Tuscania (4,99 per mille nel 2020 e 7,6 nel 2014); a Montalto di Castro rispettivamente 6,04 e 8,72 (calo drastico in sei anni); ad Acquapendente 4,48 e 6,66; a Capodimonte 3,62 e 6,92; a Bolsena quadro simile con 3,69 e 3,42. E ancora: a Nepi 5,95 e 8,1; a Sutri 6,6 e 8,64; a Castiglione in Teverina 5,25 e 7,56; ad Arlena di Castro 6,07 e 6,84; a Lubriano 3,37 e 8,83 (nel comune della Teverina, quindi, nel 2014 nascevano più bebè rispetto alla media nazionale, poi il tracollo). Ci sono poi due centri con numeri più bassi: Latera che segna appena 1,27 nuovi nati ogni 1.000 abitanti nel 2020 (erano 3,46 sei anni prima) e Proceno (per abitanti, il secondo comune più piccolo della Tuscia) con 1,9 nel 2020 (nel 2014 erano stati 3,55). Spicca il caso di Tessennano, il più piccolo come meno di 300 residenti, che si difende con 6,64 nati ogni 1.000 abitanti nel 2020, addirittura raddoppiati rispetto al 2014 quando erano stati 3,08.

“Il calo demografico – commenta sindaco di Proceno, Roberto Pinzi - sta investendo tutta Italia con effetti più amplificati nelle piccole realtà. Si prospetta un grande cambiamento sociale nel breve periodo per i piccoli borghi come Proceno, già colpiti dallo spopolamento”.

Quello che serve per il primo cittadino è “creare un modello di integrazione sociale e culturale rivolto ad accogliere il crescente flusso migratorio”. E in questo percorso il Pnrr è d’aiuto: è recente la nascita della “cooperativa di comunità Proceno” su cui il Comune punta per il rilancio economico e sociale. Pinzi parla anche di altri progetti per attrarre nuovi residenti, come quello sulla sostenibilità energetica: “Abbiamo costituito la prima comunità energetica del territorio alla quale hanno aderito circa quaranta cittadini, con lo scopo – spiega - di gestire l’energia prodotta da fonti rinnovabili in modo economicamente vantaggioso per la comunità”.

Pochi i comuni che fanno meglio della media nazionale. Più nati si registrano a Orte (8,09 ogni 1.000 abitanti nel 2020; erano 9,28 nel 2014); a Vetralla (7,12 e 7,69); a Marta (7,26 e 6,88); a

Monterosi (7,09 e 10,01) e a Vitorchiano (7,09 e 10,61). “Siamo orgogliosi del dato che – afferma il sindaco di quest’ultimo comune, Ruggero Grassotti - conferma la bontà delle scelte di questa amministrazione. Abbiamo popolazione giovane e Vitorchiano è percepito come un paese particolarmente attrattivo e accogliente per le coppie che vogliono progettare qui la loro vita futura e farvi crescere i propri figli, grazie a servizi pubblici ben funzionanti e in continuo incremento”. Esempi? “Il progetto del nuovo polo dell'infanzia al Pallone grazie al Pnrr, i numerosi interventi sugli edifici che ospitano le scuole e il trasporto scolastico che è un'eccellenza . Così come – conclude Grassotti - tutti gli investimenti rivolti ai più giovani, quali i centri estivi, la sala di lettura, le attività ricreative, le borse di studio”.

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