Coronavirus, il prof dallo Spallanzani positivo: «Si guarisce, fiducia nei medici»

Il professore Danilo Monarca
di Regina Villa
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Domenica 8 Marzo 2020, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 15:03

«Mi sono sentito come un giocatore di scacchi: davanti alla scacchiera, dall'altra parte il mio nemico. E io gli ho detto: "Non vincerai mai contro di me"». Danilo Monarca, il professore dell'Unitus positivo al coronavirus, risponde dal suo letto d'ospedale allo Spallanzani. «Sono in netto miglioramento, sto davvero meglio. Non vedo l'ora di uscire di qui e tornare alla vita», racconta.

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Professore, ha capito come è stato contagiato?
«Penso di sì. Sono stato a un convegno a Reggio Calabria. La sera ho cenato con un collega del nord Italia, credo venisse da Piacenza. Tossiva spesso mentre mangiavamo e chiacchieravamo».

Quando si è sentito male?
«Sono rientrato il martedì pomeriggio e mi sono sentito male il venerdì pomeriggio. Ho misurato la febbre, avevo 38. Mi sono subito chiuso in casa».

Pensava fosse una normale influenza?
«All'inizio sì. Poi, dopo circa una settimana mi sono accorto che qualcosa non andava: non miglioravo ancora. Allora ho fatto una lastra e ho scoperto di avere la polmonite, dopodiché è partito lo screening».

Cosa si sente di dire ai cittadini preoccupati del contagio?
«Che si tratta di un'influenza un po' più birichina. Ci vuole pazienza, bisogna stare in casa e seguire tutte le indicazioni delle autorità. Inoltre, non sempre sfocia in polmonite, come purtroppo è capitato a me. Ma voglio ribadire che se ne esce e se ne esce migliorati».

Che intende dire?
"Che cambiando le nostre abitudini, si riscoprono i valori veri. Quelli della solidarietà, dell'amicizia. In questi giorni sono stato sommerso di pensieri e di affetto. Mi fanno commuovere in continuazione i messaggi, le telefonate che ricevo. Dal rettore, dal direttore, dagli amici, dai miei studenti. Stare in casa ci costringe a parlare di più con la famiglia, ci dà tempo per leggere libri e anche per leggere dentro noi stessi A proposito, vorrei dire una cosa?".

Prego, certamente.
"Vorrei salutare tutti i miei studenti: io sono il loro prof e loro sono sempre con me".

Come si trova allo Spallanzani?
"Qui sono tutti eccezionali sotto tutti i punti di vista. Lo scriva perché è vero. Ho appena mangiato, persino il cibo è buono".

Quando la dimetteranno?
"Appena i sintomi saranno spariti, rifarò i tamponi. Poi, resterò qui per qualche giorno in osservazione. Dopodiché tornerò a casa e me ne starò ancora dei giorni in isolamento, come da protocollo".

E quando potrà uscire di nuovo cosa farà?
"Tornerò a vivere come una persona diversa. Sono un uomo positivo, amo il mio lavoro, amo la gente. Mi preoccupa solo un aspetto".

Quale?
"Le ricadute economiche. Si dice che gli italiani diano il meglio di loro stessi in guerra. Speriamo questa non sia una guerra, ma se lo fosse dobbiamo avere fiducia perché possediamo gli strumenti per vincerla. E sono convinto la supereremo presto".
 


 

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