Civita Castellana, protestano gli studenti per la biblioteca comunale ancora chiusa. «E senza un perché»

Civita Castellana, protestano gli studenti per la biblioteca comunale ancora chiusa. «E senza un perché»
di Ugo Baldi
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Sabato 20 Giugno 2020, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 10:58
Pubblichiamo una lettera aperta degli studenti di Civita Castellana inviata alla redazione de Il Messaggero di Viterbo.

«Siamo un gruppo di ragazzi, assidui frequentatori della biblioteca comunale E.Minio di Civita Castellana , che hanno deciso di darsi da fare per salvaguardare quello che per noi e per molti altri cittadini del nostro paese e' un importante centro culturale e di ritrovo. Ci siamo chiesti quindi, ma è veramente colpa del COVID-19?

«Una domanda che spesso è stata posta, sollevando il problema della biblioteca comunale di Civita Castellana. La data di chiusura della biblioteca combacia con quella del lockdown ovvero il nove marzo, fin qui nulla di anomalo, il problema sollevato da molti studenti (utenti stessi della biblioteca) è quello che, ad oggi, ancora non possiamo accedere alla struttura. Molti e di diversa natura sono i problemi causati da questa chiusura, a cominciare dalla connessione internet; tante sono le persone che usufruivano del WI-FI della biblioteca per navigare e fare ricerche, persone di qualsiasi età, anziani e giovani studenti.

«Atra difficoltà è quella del prestito e restituzione libri, per non parlare del problema più grave e importante, quello culturale, di aggregazione e di studio. La biblioteca da cinque anni a questa parte è diventata, grazie anche alla collaborazione dei ragazzi del servizio civile, un luogo di incontro, di discussione, di crescita,. Insomma, il centro nevralgico culturale civitonico che purtroppo ad oggi ancora chiuso senza una vera e propria motivazione.

«Il collegamento alla questione posta in esame pocanzi è lecito: è colpa del Covid? Ogni attività in quasi tutta Italia ha riaperto, con tante o poche difficoltà, su questo non si discute. A Civita Castellana le regole poste dal governo durante la quarantena sono state rispettate con rigorosa disciplina, eppure, ora che si parla addirittura della riapertura delle discoteche, qualcosa nella cittadina della Tuscia ancora manca all’appello, probabilmente, per gli studenti, il luogo più importate.

«Proprio alcuni di noi trovandosi in difficoltà per i suddetti motivi hanno espresso indignazione e delusione per una così “strana” gestione della biblioteca, a cominciare dalla volontà di ridimensionare gli orari di apertura/chiusura. Tante sono state le domande, pochissime le risposte, da una giunta comunale che si è preoccupata di tante altre cose invece di pensare a quella più importante: i giovani, chiudendo (non esiste ancora una data per la presunta riapertura) il punto di ritrovo di decine di studenti, volenterosi di studio e di conoscenza.

«Il problema del corona virus è stato decisamente marginale nel mese di maggio dove si poteva tranquillamente riaprire la struttura, evidentemente la cultura non è e ormai non era nei piano dei partiti facenti parte della giunta comunale, dall’altro canto la conoscenza è stata sempre vista come un ostacolo e far ragionare le persone un vero e proprio pericolo. Noi studenti vogliamo una biblioteca viva, che sia un centro di aggregazione culturale della cittadinanza e per questo la volontà è quella che la struttura rimanga sotto gestione comunale.

«L’esternalizzazione dei beni pubblici si è ​ già dimostrata un fallimento in moltissimi casi, si chiede quindi, alla futura amministrazione un serio piano di assunzioni per quel che riguarda il personale della biblioteca comunale ed un secco no ad ogni ipotesi, anche velata, di esternalizzazione».

Grazie Paolo Abati in rappresentanza degli studenti di Civita Castellana
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