Civita Castellana, aziende e artigiani al Governo: «La ceramica può già ripartire in sicurezza»

Civita Castellana, aziende e artigiani al Governo: «La ceramica può già ripartire in sicurezza»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Aprile 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 16:26
Le imprese ceramiche del distretto di Civita Castellana scalpitano. Sperano di poter ripartire con la produzione, dopo l'accordo tra Confindustria ceramica e i sindacati di categoria, con la massima sicurezza il prima possibile. In attesa delle misure del Governo - che possono anticipare la rentrée fissata per il 4 maggio - ci sono oltre trenta aziende ferme ai blocchi di partenza, a cui vanno aggiunte quelle dell'indotto che comprende, artigiani, manutentori, scatolifici, fornitori ecc.

Civita Castellana, per la ceramica accordo per la ripartenza tra Confindustria e sindacati

Alcune ceramiche hanno comunicato alla Prefettura di aver ripreso l'attività di magazzino, per spedire il materiale già prodotto all'estero, ma se non ripartirà la produzione, le fabbriche dovranno fermarsi la prossima settimana per mancanza di materiale. «C'è uno squilibrio competitivo sui mercati internazionali - ha detto il presidente di Confindustria ceramica, Giovanni Savorani - che deve essere bloccato. Per questo ci aspettiamo una risposta rapida da parte del Governo, dopo l'accordo con i sindacati: le aziende possono far fronte alle prescrizioni senza problemi. Gli esempi positivi già ci sono; nel settore alimentare molte hanno continuato a lavorare e non hanno avuto problemi di contaminazione».

Nel comprensorio viterbese  qui si produce l'80% dell'arredo bagno italiano - si vive in apnea. «Già abbiamo perso due mesi di fatturato - dice Marco Giuliani, direttore generale della Ceramica Simas e presidente del Centro ceramico - e quindi è necessario ripartire. Tenuto conto che le aziende possono garantire tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Ci vuole una data certa, la nostra produzione ha un ciclo termico e per riportare in temperatura i forni occorrono da cinque a sette giorni. Servirà una settimana propedeutica alla partenza».

Gli artigiani della Cna continuano ad agitarsi: «Siamo entrati in una fase molto critica - dice Gianni Formichetti, presidente a Civia C. - e molti rischianmo di non riaprire». Anche Confimprese della Tuscia è preoccupata. «Il Governo si deve attivare, questo settore - dice il segretario provinciale Giancarlo Bandini - è determinante per l'economia della nostra provincia».

AI LETTORI
Questa notizia, come altre già pubblicate in questi giorni, potreste trovarla “copiata” in alcuni siti di nformazioine della provincia, senza che venga citata la fonte di provenienza.
Ce ne scusiamo, nostro malgrado, con gli interessati e con i lettori. Soprattutto con i tantissimi che, usufruendo dei servizi a pagamento del nostro sito, dimostrano di apprezzare il lavoro della testata in questi giorni particolarmente problematici, anche per chi cerca di fornire un’informazione qualificata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA