Civita Castellana, case Ater, un incubo tra perdite d'acqua e scarichi nauseanti

Civita Castellana, case Ater, un incubo tra perdite d'acqua e scarichi nauseanti
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Martedì 28 Marzo 2023, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Degrado e pericolosità delle case Ater a Civita Castellana, gli inquilini chiedono aiuto: «Io non riesco più a vivere in questa struttura decadente e fatiscente».

E' una delle tante grida di allarme che si registrano da alcuni giorni tra i residenti di una palazzina di via Rio Purgatorio. All'interno di questi appartamenti di edilizia popolare si riscontra con evidenza la muffa sui muri, così come le perdite di acqua dalle tubature e dagli scarichi dei bagni, per servizi che non funzionano da tempo. Appartamenti, a dire il vero, più che dignitosi, curati dai proprietari ma che si stanno trasformando, per mancanza di manutenzione, in abitazioni da terzo mondo.Anche all'ingresso dello stabile ieri mattina erano presenti delle pozze d'acqua, dovute a qualche perdita.

Ma nessuno ci fa più caso oramai, tanta è l'abitudine. E dire che i lavori di ristrutturazione esterni (intonaci e coperture) sono stati terminati da poco più di un anno. Ma da quando si è rotta la porta d'ingresso alla terrazza, «durante i lavori stessi - come hanno denunciato i condomini - nessuno l'ha più riparata e per questo resta ancora chiusa».Nell'appartamento sottostante sono evidenti i segni dei travetti anneriti dalle infiltrazioni d'acqua e dalla condensa.

«Sono stata costretta a spostare gli abiti - racconta Amelia tutti in un'altra stanza per non danneggiarli senza rimedio. Chiamiamo l'Ater, risponde il centralino e restiamo in attesa per lungo tempo. Poi cade la linea. Va avanti così da mesi, siamo arrivati all'esasperazione». E sulla terrazza in questione sono rimasti anche alcuni attrezzi da lavoro, che sono ben visibili dal palazzo davanti (una carriola, tegole e mattoni accatastati) che stanno a evidenziare un certo pressapochismo.Poi ci sono gli odori nauseanti a causa delle rotture degli scarichi, che si distribuiscono lungo le scale del condominio di tre piani e si confondono «fortunatamente» con quelli che arrivano dalle cucine dei vari appartamenti all'ora di pranzo.

Segno che qui la vita nonostante i tanti disagi va avanti. Ma le parole disperazione di Annamaria, una donna anziana che vive con la bombola per l'ossigeno quasi tutto il giorno, sono quelle che rendono vera una situazione di disagio in cui si ritrovano i residenti.

«La puzza a giorni è insopportabile dice la donna ma non sappiamo chi chiamare per un intervento, perché tutti gli appelli sono caduti sempre nel vuoto. Hanno provato a chiamare anche i nostri figli, ma il risultato è lo stesso. Sono stata costretta a staccare, a causa dell'umidità, dei mobili dal muro per evitare che si deteriorassero. Tempo fa sono venute alcune persone: hanno fotografato tutto, ma da allora non abbiamo saputo nulla. E l'acqua continua a venire giù».Abitare nelle ex case popolari, una struttura con mille problemi in cui regna il degrado, non è nemmeno più dignitoso.

«Se si deve parlare di "diritti" è già importante - dice una straniera, badante di uno dei condomini - ma qui, da un punto di vista umano, non si può vivere e qualcuno deve trovare delle soluzioni. Si tratta in maggioranza di persone anziane che vogliono vivere in condizioni dignitose»

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