E’ un pezzo di storia della città che se ne va: «Da oggi sono pensionato vero, anche se ci sono andato nel 1996 – dice – e avrò più tempo per dedicarmi alla scultura sui blocchi di tufo, oltre a suonare la chitarra. Lascio con tanta nostalgia, ma il coronavirus ci ha penalizzato e le nuove regole non mi permettono di proseguire. E poi di aumentare i prezzi non me la sentivo; la mia clientela è composta da molti pensionati, a cui va un grande abbraccio».
Cecchini ha iniziato a indossare la casacca bianca a 12 anni nel ruolo di “fattoretto” e dopo tre anni è diventato apprendista (con Tullio Tuia), in una barbieria del centro storico. Alla fine degli anni 60 si è specializzato estetista. «A Roma –racconta con orgoglio - ho avuto l’opportunità di acconciare i capelli di Florinda Bolkan, Lisa Gastone, di molte contesse e del chitarrista Franco Cerri. Belle soddisfazioni».
Poi ha rivelato l’attività di Giovanni Basili, altro storico barbiere civitonico, e dopo vari traslochi e collaborazioni con altri colleghi dal 1981 ha messo le basi a via Falisca, dove per quasi quaranta anni ha ricevuto i suoi clienti. Con il tempo è diventato la memoria storica di Civita e il classico barbiere di un tempo si è trasformato in amico, confessore, punto di riferimento. Da lui arrivavano le notizie e in molti passavano il tempo libero lì, solo per scambiare qualche battuta.
«Era inevitabile che si parlasse di tutto – ha sottolineato – ma ho sempre ascoltato e non ho mai divulgato nulla, nemmeno in famiglia. Ero un confessore e basta»”. Gildo Cecchini in “carriera” ha ricevuto molti riconoscimenti. tra cui il premio Ercole d’Oro che gli ha consegnato il giornalista Ruggero Orlando.
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