Caso Frontini, l'ombra di un "sistema". Chiatti, il nemico numero uno: «A Chiara ho dato tutto»

Caso Frontini, l'ombra di un "sistema". Chiatti, il nemico numero uno: «A Chiara ho dato tutto»
di Massimo Chiaravalli e Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 15 Marzo 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 21:43

Registrazioni, deposizioni e soprattutto la querela depositata. C’è questo e altro tra gli atti del fascicolo della procura che deve far luce su una vicenda che vede contrapposti il consigliere Marco Bruzziches e la sindaca Chiara Frontini. Le minacce, rese note dallo stesso consigliere, rappresentano materiale su cui far lavorare i magistrati di via Falcone e Borsellino. E non solo per la gravità delle parole pronunciate ma anche, e qui sta tutto il lavoro della Procura, perché potrebbero rivelare un sistema ben oliato con cui la prima cittadina e il marito Fabio Cavini tenterebbero di piegare gli eventi (e non solo) a loro favore. Ipotesi, ovviamente, ma tutte al vaglio della magistratura. La certezza, al momento, è l’iscrizione sul registro dei reati del fatto. Arrivata con la querela di Bruzziches corredata da una lunga registrazione.
Il consigliere ha registrato l’intera cena privata a cui hanno partecipato i coniugi Cavini-Frontini. Qui i due avrebbero usato parole durissime per far capire alla famiglia Bruzziches “come gira il mondo”, arrivando a fare precise pressioni e minacce: «Non siamo dei principianti. Se voglio fare male, capisco chi del tuo stato di famiglia è più debole e poi vado a colpire quella persona». Le parole sarebbero state pronunciate solo da Cavini, l’uomo ombra della maggioranza, presente a incontri del movimento e alle iniziative istituzionali, ma di fatto non ricopre cariche in seno all’amministrazione. L’uomo che agisce nell’ombra e, per sua ammissione secondo le registrazioni fornite da Bruzziches alla Procura, per il futuro della sua “Chiara”.
Sul fronte politico l’opposizione torna alla carica. «La risposta della sindaca? Una toppa peggiore del buco». Le sua ragioni non convincono neanche quella che nella registrazione alla cena in casa di Bruzziches viene definita la «nemica numero uno»: l’ex presidente del consiglio Letizia Chiatti, passata all’opposizione e cofondatrice con Frontini del movimento civico Viterbo 2020 oggi al governo.
Le parole pronunciate dal marito della sindaca sono state derubricate dalla stessa così: «Chi, in una cena, in un ambiente amicale non si lascia andare a iperboli, battute?». Non il nemico numero uno. «Lei la butta sul penale e se dovessero esserci risvolti non voglio, né devo dire nulla perché ci sono indagini in corso. Ma a casa mia quelle battute non si fanno». Non le fa un bell’effetto essere la prima della lista. «Come la vivo? Con tutto quello che ho dato a Chiara come posso sentirmi? Sto cercando da tempo di non farmi condizionare sul lato personale. Cerco di metterlo da parte e di concentrarmi sul fattore politico e amministrativo». Essere additata come la “numero uno” non la preoccupa, «semmai mi dispiace, è diverso».
La capogruppo di Fratelli d’Italia, Laura Allegrini, attende Frontini in aula: «La giustificazione appare non convincente - spiega - non è neanche conforme alle nostre richieste, nel senso che non ravvisiamo una risposta politica. Martedì prossimo in consiglio comunale le chiederemo di riferire. È sul clima che respirano al loro interno e su come sta andando avanti l’amministrazione che vogliamo risposte politiche». Il suo omologo della Lega, Andrea Micci, è sulla stessa linea. «Lei sostiene che fossero iperboli e battute? Se il contesto fosse stato quello conviviale non credo che un consigliere sarebbe arrivato al punto di andare in Procura. Evidentemente il contesto non era così conviviale. Personalmente, quando vado a cena con gli amici certe cose non le dico nemmeno per scherzo. La toppa è peggiore del buco: forse è il caso che chiarisca in consiglio comunale, più che con un comunicato». 
Micci non crede al contesto dipinto da Frontini anche per altre ragioni: «C’è una persona che ha temuto per la sua famiglia, poi non vedo l’utilità che Bruzziches potrebbe cogliere da questa vicenda: è passato all’opposizione e ha lasciato deleghe intimorito da questa cosa.

Io non vado a casa di amici a fare battute che possano risultare minacce e avallare quelle della mia fidanzata». Non dico “soprattutto se so che stai facendo”, come ha fatto la sindaca», proprio mentre il marito parlava di fare del male.

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