Appalto rifiuti, Lega attacca Frontini sulla Tari: «Ha perso tempo e ora i cittadini pagheranno il 40% in più»

Appalto rifiuti, Lega attacca Frontini sulla Tari: «Ha perso tempo e ora i cittadini pagheranno il 40% in più»
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:15

Il nuovo appalto rifiuti? «Ci sarà un aumento vertiginoso della Tari e i servizi resteranno gli stessi». Il leghista Andrea Micci stronca l’azione della sindaca Chiara Frontini, rea di aver «perso tempo» consentendo di caricare sul bando tutti i rincari avvenuti nel frattempo in maniera trasversale. A proposito, aumento di quanto? «Si pagherà fino al 40 per cento in più».

Micci non perdona Frontini, che a sua volta non aveva risparmiato nulla alla precedente giunta. «Ho fatto diverse interrogazioni sul tema - dice - perché ho notato continui ritardi. Stiamo studiando anche gli atti per vedere se ci sono profili da segnalare alle autorità competenti». Questa la sua cronistoria. «Ci sono dei passaggi fondamentali: il precedente dirigente mi risulta che avesse predisposto tutti gli atti per la procedura di gara. C’era stato un contratto ponte, tuttora in vigore, con delle proroghe che avevano portato alla predisposizione di questi atti. Dopodiché succede questo: non viene rinnovato l’incarico al vecchio dirigente, se ne nomina uno ad interim e poi si passa finalmente alla nomina del dirigente del settore».

È chiaro che i vari passaggi di consegne abbiamo richiesto tempo, «ma il fatto che quel progetto iniziale non fosse completo - continua il consigliere - a me non risulta. Anche laddove fosse vero ciò che dice la sindaca, cioè che le cifre erano sballate, adeguare un capitolato non è un’attività che comporta un anno e mezzo di ritardo. Era stato attivato anche un protocollo d’intesa con l’Anac, per far sì che la procedura fosse il più trasparente possibile, e pure l’invio degli è stato fatto con un po’ di ritardo.

Lo dico perché ho fatto un accesso agli atti e ho potuto vedere non certo il contenuto dell’appalto, il capitolato o le caratteristiche, ma le date delle interlocuzioni con l’Anac, da cui si evince la perdita di tempo».

Ora le parti si sono invertite. «L’amministrazione Frontini ha già prorogato tre volte l’appalto ponte e ogni volta la sindaca assicurava che sarebbe stata l’ultima. Poi puntualmente si è fatto il contrario. Ricordo che quando sedeva all’opposizione, proprio sulle proroghe le sue critiche contro la precedente giunta erano aspre. Lei dovrà fare anche la quarta». La cosa più grave secondo il leghista è un’altra: «Le linee guida sono ancora quelle approvate nel 2021, significa che anche il servizio sarà lo stesso, ma con un aumento vertiginoso dei costi. Siccome la Tari non è una spesa che va nella fiscalità generale dell’ente, ma è una tassa per servizi, ricadrà sulle utenze: l’aumento dei costi lo pagheranno i cittadini. Da un primo calcolo, anche il 40 per cento in più». Secondo Frontini erano inevitabili, visti i rincari in ogni settore. «Gli aumenti generalizzati? Se si fosse perso meno tempo ce li saremmo evitati».

Micci si toglie gli ultimi sassolini. «L’ecocentro al Poggino? Era stato avviato da noi. Lo stralcio del taglio delle erbe infestanti? Un input che avevamo dato proprio per far sì che ci fosse un servizio dedicato. Le isole ecologiche intelligenti? Sono state prese con dei finanziamenti e non rientrano in questa situazione».

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