Il figlio di Fiorentini frequenta una scuola che fa il possibile, ma gli ostacoli nascono con le istituzioni. «Non riusciamo a capire – dice – di chi siano le competenze per l'assistenza ai disabili gravi. Per il sostegno non ci sono problemi, ma per l'assistenza sì. La situazione riguarda tutta la provincia». Anche la Provincia, quella con la P maiuscola. «Il bando – continua – è stato portato a conoscenza delle scuole solo lunedì scorso. Ce lo hanno confermato dall'Orioli, hanno avuto l'okay quel giorno». Praticamente a una settimana dall'inizio delle lezioni.
Ora però c'è un altro ostacolo, una nuova barriera architettonica, anche se diversa da quelle che comunemente (e quotidianamente) vengono affrontate. «Non ci si può muovere: non si può fare nulla – spiega ancora Fiorentini – finché la Regione Lazio non avrà stabilito quanti fondi saranno disponibili». Nell'attesa, il quadro della situazione è il seguente: «All'Orioli servono oltre 200 ore per 77 ragazzi disabili, la metà dei quali ha bisogno di assistenza continua. Questo istituto viene visto come una sorta di ghetto: quelli con problemi li portano qui perché altrove ti mettono nelle condizioni di non poter frequentare. Fortunatamente c'è da riconoscere che in questa scuola c'è massima collaborazione, non è questo il problema».
Cosa significa avere un figlio disabile grave? «Lo scorso anno abbiamo vissuto una situazione analoga, così stavolta sono state spedite lettere per evidenziare il problema da maggio. Mio figlio ha bisogno di cambiare il pannolone e l'anno scorso erano rimasti dei giorni scoperti: ci siamo dovuti pagare gli assistenti da soli. Quest'anno dovrebbe provvedere il personale Ata, in attesa che arrivino». E chissà quando arriveranno. Resta il fatto che gli istituti partono scoperti. «E alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico – conclude Fiorentini – ancora non sappiamo neanche con chi interloquire».