Affitti a Viterbo, firmato il nuovo accordo per canoni concordati. Il Sunia: "Il problema è che non ci sono case"

Affitti a Viterbo, firmato il nuovo accordo per canoni concordati. Il Sunia: "Il problema è che non ci sono case"
di Federica Lupino
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 16:33

"La difficoltà di oggi è che non ci sono case da affittare. Molti hanno ristrutturato con il 100, aumentano i bed&breakfast e gli affitti brevi: tutte soluzioni che tolgono case dal mercato. Il risultato è che gli studenti o le famiglie in cerca di locazione a Viterbo da un anno e mezzo faticano moltissimo”. A parlare è Albertario Mainella, segretario provinciale del Sunia, che fotografa come nel capoluogo della Tuscia trovare immobili in affitto sia sempre più dura. “Me lo confermano anche le agenzie immobiliari: l’offerta è troppo scarsa, insufficiente per far fronte alla domanda”, aggiunge.

Ma per chi riesce a trovarne uno, se il locatore ha aderito ai nuovi accordi territoriali per i contratti di locazione a canone concordato, arriva qualche buona notizia. Queste intese prevedono infatti vantaggi sia per i proprietari sia per gli inquilini. Accordi che entreranno in vigore il 1° gennaio e saranno validi a Viterbo e nei comuni della provincia ad alta tensione abitativa: Civita Castellana, Montefiascone, Orte, Tarquinia e Vetralla. Cosa prevedono? Per i proprietari una minor tassazione fiscale e una riduzione dell’Imu. Per gli inquilini una riduzione del canone rispetto al mercato a regime libero. “A conti fatti, ci guadagnano entrambe le parti. E infatti i contratti concordati rappresentano tra il 60 e il 70% di quelli sottoscritti”, spiega Mainella. Questa tipologia di accordo vale anche per gli affitti transitori fino a 18 mesi e per quelli degli studenti universitari da 6 a 36 mesi. I contratti concordati hanno solitamente durate di 3 anni più 2 (esiste anche la possibilità che durino di più, ovvero 4-5-6 anni più 2).

Rispetto ai vecchi accordi territoriali, quello che sta per entrare in vigore prevede inoltre che non venga applicato l’adeguamento Istat fino a dicembre 2028.

Ma quanto si paga per un affitto a canone concordato? La città di Viterbo è stata divisa in zone, ognuna delle quali ha un range di prezzo diverso in base alla fascia dell’immobile (minima, media o massima). Nella fascia A del capoluogo, quella dentro le mura, si va da 2,30 euro al metro quadrato a 6,20 (questa è l’unica area ad aver subito un leggero aumento rispetto al precedente accordo quando il costo era compreso tra 2 e 6,20 euro). Nella fascia B, quella intorno a viale Armando Diaz comprese le zone Riello, Occhi Bianchi, Pilastro, Salamaro, Carmine, Ponte dell’Elce, il minimo è di 2,30 euro e il massimo di 5,50. In quella C (area tra la Cassia Nord fino la ferrovia RomaCivitacastellana-Viterbo comprese Villanova, Palazzina, Santa Barbara, Santa Lucia) tra 2,40 e 5,80.

Nella fascia D (i quartieri Ellera, Paradiso, Cappuccini, Grotticella, Murialdo, Barco, La Pila, Mazzetta, Pietrare e La Quercia) i prezzi aumentano e risultano compresi tra 3 e 6 euro. Riscendono invece nella fascia E (le zone di Bagnaia e San Martino al Cimino) per affittare casa si va da un minimo di 2,40 a un massimo di 5,40. Infine, la più economica, ovvero la fascia F (i quartieri Monterazzano, Bullicame, Tobia, Carcarelle, Ponte di Cetti, Ponte San Martino, Le Farine, Grotte Santo Stefano, Mugnano, Monte Calvello, Roccalvecce, Pratoleva, Fastello, Sant’Angelo di Roccalvecce e zone agricole) dove si varia tra 1,90 euro e 4,70.

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