A Viterbo da 15 anni ma dice di non sapere l'italiano, slitta l'interrogatorio del marito violento

Polizia
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:41

Maltrattamenti sulla moglie, slitta l’interrogatorio di garanzia del georgiano arrestato venerdì dalla Squadra Mobile. L’uomo, ristretto nel carcere di Viterbo, avrebbe detto di non conoscere l’italiano e di non capire per cosa è accusato, nonostante sia in Italia dal 2008. Il giudice ha quindi deciso di rinviare tutto e di far tradurre l’ordinanza.

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Solo quando tutta l’ordinanza sarà tradotta nella sua lingua l’indagato sarà sottoposto a interrogatorio alla presenza di un traduttore. Il 44enne, nel procedimento assistito dall’avvocato Paolo Delle Monache, è arrivato con la moglie a Viterbo 15 anni fa e dopo più di un decennio di violenza fisica e psicologia è stato denunciato dalla compagna.

Denuncia arrivata dopo che i due figli della coppia, davanti all’ennesima aggressione del padre, hanno chiamo un centro antiviolenza per chiedere aiuto. La telefonata al centro antiviolenza ha innescato il meccanismo che ha portato madre e figli in salvo.

Dopo un primo momento in cui la vittima continuava a nascondere anni di violenza e repressione psicologia, si sarebbe aperta con gli agenti della mobile raccontando tutto. Momenti di terrore vissuti per troppo tempo e per motivi inspiegabili. La donna sarebbe stata “punita” per aver salutato i genitori di un compagno di scuola dei figli. Punita con botte e insulti. E sarebbe stata costretta a radersi tutti i capelli per non mostrarsi più in pubblico. I figli però, che frequentano le scuole elementari e medie, hanno deciso di prendere la situazione in mano e di assicurare il padre violento alla giustizia. In attesa della traduzione dell’ordinanza del gip l’indagato resterà in carcere.

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