Sydney Sibilia e l'Isola delle Rose: "Tre anni di lavoro e qualche capello bianco per questo film"

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"Abbiamo impiegato tre anni per realizzare questo film: ne valeva la pena, anche se mi sono venuti un po' di capelli bianchi", Sydney Sibilia parla dell'Isola delle Rose, il sorprendente blockbuster italiano di Netflix per il Natale 2020. Elio Germano e Matilda De Angelis in stato di grazia ci riportano al 1968. "Una vicenda vera, incredibile e di cui poco si parlò anche a suo tempo ma l'ingegner Rosa sognava una nazione tutta sua e se la fece: una piattaforma a 500 metri fuori dalle acque territoriali italiane a largo di Rimini. Il Governo italiano che va in crisi, una reazione scomposta, ma anche personaggi da raccontare davvero fantastici. Elio è stato maniacale nella sua ricerca fonetica di un accento bolognese assai credibile, per quello che mi dicono amici e spettatori del luogo. Il personaggio di Matilda, Gabriella, è una donna modernissima con i piedi per terra ma anche lei capace del sogno di inventarsi uno Stato". Nel film girato in gran parte negli studios acquatici di Malta, famosi nel mondo, Sibilia - dopo il successo di Smetto Quando Voglio - si dimostra costruttore a sua volta di un sogno quasi impossibile per la cinematografia italiana. La sua Isola sembra un film americano. "Diciamo che io, un regista senza scuole di regia alle spalle, sto facendo i miei master sul campo: questo è stato un corso di regia internazionale. E scrivere e lavorare per Netflix ti costringe a lavorare con quella mentalità". Una menzione per la colonna sonora, curata da Michele Braga. "Canzoni di quegli anni Sessanta ormai al declino, con il boom alle spalle: ma non volevamo sentire l'eco degli scontri di piazza ma raccontare questa strana ribellione fatta di party e feste danzanti fuori dalle acque territoriali".

Intervista di Alvaro Moretti