5 maggio 2020, 20 anni fa la scomparsa di Gino Bartali

Video
EMBED
Gino Bartali, 20 anni fa la sua scomparsa. E’ stato uno dei più grandi ciclisti italiani, è leggendaria la sua rivalità sportiva con Fausto Coppi. Sono tante le corse vinte dal “Ginettaccio”, tra cui tre Giri d’Italia e due Tour de France. Il suo trionfo nel 1948, dopo l’attentato a Tagliatti, fu determinante. In quel periodo in Italia la tensione sociale era altissima. Il Paese era sull’orlo di una guerra civile. La sua vittoria contribuì a rasserenare gli animi. A segnare la storia, però, è stata anche la sua grande umanità e la Seconda Guerra Mondiale ha determinato il suo percorso. Bartali, infatti, ha rischiato la vita durante l’occupazione nazista per salvare 800 ebrei. Sotto il sellino della bici, durante gli allenamenti per l’Italia centrale, ha nascosto documenti essenziali per quelle persone. Un grande atto di coraggio che non ha voluto rendere pubblico in vita ma che il figlio Andrea ha confermato nel 2012, all’interno della biografia “Gino Bartali, mio papà”. Allora sono arrivati i riconoscimento postumi. Nel 2013 la nomina come “Giusto tra le nazioni” e nel 2018, in occasione della partenza del Giro d’Italia, la cittadinanza onoraria di Israele. A fare le sue veci Gioia Bartoli, nipote del campione: «Lui è stato sempre molto umile». Gino Bartali ci ha lasciato il 5 maggio 2000, a causa di un attacco di cuore. Quello stesso cuore che lo ha trasformato in un mito sportivo e in un eroe silenzioso.